19 Luglio 2021, h. 01:04

MODA – La moda maschile protagonista a Sanremo. Confartigianato celebra la grande bellezza della sartoria artigiana

Confartigianato celebra l’eccellenza artigiana dei maestri sarti e lo fa ridando vita al Festival dedicato alla moda maschile che si tenne a Sanremo tra il 1952 al 1990. Un connubio di eleganza e mondanità con un tuffo nella storia della creatività made in Italy: tutto questo lo si può ammirare alla mostra inaugurata il 17 luglio al Casinò di Sanremo e che sarà visitabile fino al 17 agosto.

Un evento organizzato dalla Confederazione, dal Casinò e dal Comune della città ligure, con il patrocinio del Ministero della Cultura, la collaborazione degli Annali della moda del 900, il periodico Arbiter.

A dare il via all’esposizione uno shooting fotografico sulla scalinata di Porta Principale e un prestigioso defilé serale in piazza Borea d’Olmo organizzato da Confartigianato in collaborazione con Confartigianato Piemonte e Confartigianato Imperia. Alla sfilata si sono potute ammirare le creazioni di 11 Maestri Sartori provenienti da tutta Italia: Carlo Donati, Silvano Stevanella, Perrera, Franco Ferraro, Callisto, Lino Spina, Latorre, Italiano, Franco Puppato, Franco Bassi ed Emanuele Maffeis.

All’evento hanno preso parte il Vice Presidente nazionale di Confartigianato Domenico Massimino, il Presidente di Confartigianato Moda Fabio Pietrella, la Presidente di Confartigianato Imperia Donatella Vivaldi e la Direttrice dell’Associazione Barbara Biale, il Presidente di Confartigianato Biella Cristiano Gatti, il Segretario di Confartigianato Piemonte Carlo Napoli e di Confartigianato Liguria Luca Costi, la sen. Lucia Borgonzoni, Sottosegretario per la Cultura, lo stilista Carlo Pignatelli, il presidente del Casinò Adriano Battistotti, con i consiglieri Barbara Biale e Gian Carlo Ghinamo, il sindaco Alberto Biancheri e l’Assessore al turismo Giuseppe Faraldi.

Era il 12 settembre 1952 quando Michelangelo Testa apriva la prima edizione del Festival dedicato ai capi sartoriali maschili, che sarebbe poi diventato un appuntamento imprescindibile per i maestri sartori per quasi trent’anni. L’evento è curato dalla storica dell’arte Federica Flore.

“Abbiamo molti maestri sartori” ha dichiarato il Vice Presidente di Confartigianato Domenico Massimino durante il suo intervento sul palco, “e abbiamo bisogno di dare valore al loro lavoro. Prima si diceva ‘comprare il Made in Italy’, noi diciamo il ‘fatto in Italia’: questo è ancora diverso perché significa dare gambe alle nostre aziende e soprattutto avere una qualità dei tessuti e del prodotto”.

“Abbiamo voluto mettere i riflettori su questo settore, che è la storia, il cuore e l’essenza di noi italiani. Sono soddisfatto ed orgoglioso – ha sottolineato il Presidente di Confartigianato Moda, Fabio Pietrella – di essere qui perché vedere quello per cui sono riconosciuti nel mondo i nostri territori è una vera emozione. Con il tavolo nazionale della moda, stiamo creando una squadra fatta di imprenditori, di associazioni e di politici che ci credono veramente”.

“Siamo lieti di invitare tutti al Festival della Moda maschile, una manifestazione volta a sottolineare e valorizzare la qualità artigiana che da sempre contraddistingue questo settore ed il Made in Italy – ha detto Donatella Vivaldi, Presidente di Confartigianato Imperia – Siamo poi felici che questo evento, firmato dalla Confartigianato, sia uno dei primi ad essere organizzato sul nostro territorio dopo le riaperture. Ci auguriamo quindi che il Festival della Moda maschile sia di buon auspicio per un ritorno alla normalità di cui abbiamo tutti bisogno sotto il profilo economico ed anche emotivo”.

«Questa manifestazione è un omaggio alle migliori pagine della moda maschile italiana attraverso la storia di alcuni dei grandi sartori e drappieri che da Sanremo hanno portato la creatività italiana nel mondo», dice il presidente del Casinò Adriano Battistotti, con i consiglieri Barbara Biale e Gian Carlo Ghinamo. «Con questa esposizione il Casinò diventa palcoscenico per raccontare la storia di un festival che era nostro e che vogliamo fa rivivere, esaltando l’eccellenza di un artigianato di grande qualità, riconosciuto e riconoscibile in tutto il mondo». «Grazie a questa mostra – dicono il sindaco Alberto Biancheri e l’assessore al Turismo Giuseppe Faraldi – le eleganti sale della casa da gioco diventano nuovamente location ideale per il made in Italy».

La mostra dedicata al Festival della Moda Maschile si compone di diversi momenti espositivi: quello dedicato alle testimonianze delle tante edizioni del Festival con alcuni dei protagonisti e delle loro creazioni, quello dedicato al periodico Arbiter con una selezione delle migliori copertine d’autore dipinte da importanti artisti ed ancora la sezione riservata a ‘La Grande Bellezza’ di Paolo Sorrentino firmata Attolini Cesare Spa, in cui si possono ammirare una selezionata presenza delle giacche che ‘Jep Gambardella’, al secolo Toni Servillo, indossò nell’omonima pellicola premio Oscar 2014, un’altra pietra miliare nella storia della Sartoria italiana.

In ‘Sala Privata’ i visitatori possono ammirare in un viaggio, raccontato dalla rivista Arbiter, nella storia del gusto e dell’ago e filo pensato al maschile attraverso i protagonisti della Sartoria e dei grandi Maestri dei tessuti, quei “drappieri” che esaltarono ed esaltano il Made in Italy. Pagine e pagine della narrazione della sartoria italiana che riportano a Sanremo il ricordo di sartori come Angelo Litrico, la cui eredità è stata raccolta e valorizzata dal nipote lo stilista Luca. Alla Maison di Alta Moda Litrico si devono alcuni dei capi esposti che caratterizzano l’alta Sartoria come forma d’arte, veri capolavori, resi immortali dalle persone che li indossarono.

Tra questi l’abito Dinner Jacket 3 pezzi, completo di papillon in kid mohair grigio e raso seta, realizzato per il presidente J.F. Kennedy nel 1963. Lo smoking grigio con revers a scialle è stato cucito per John Fitzgerald Kennedy a Giugno del 1963, in lana mohair con gilet in seta. Fa parte di un intero guardaroba che la Sartoria Litrico con Angelo creò per il Presidente. Racconta il couturier Luca Litrico: “Ci venne restituito in segno di vicinanza e stima dalla famiglia, dopo il suo assassinio, sapendo che lo avremmo custodito con amore onorandone il proprietario. È stato esposto dal Victoria and Albert Museum di Londra, in occasione della Mostra “The Glamour of Italian Fashion” nel 2014”.

Sempre provenienti dal patrimonio storico della Maison Litrico inserito negli Annali della Moda del Novecento l’Abito Dinner Jacket in panno verde, due pezzi, realizzato per l’Attore Rossano Brazzi nel 1958, un secondo Abito Dinner Jacket sempre verde, ma in broccato di lana, forgiato per il cosmonauta James Irwin a fine anni ’70 / primissimi anni ’80. Il pantalone è in fresco di lana nero con banda laterale in seta, ed ha un gilet e papillon color beige in tessuto Cupro/Bemberg. Dallo scrigno della Maison proviene “il libro delle misure dei clienti” dove sono contenute anche le misure dell’attore Vittorio Gassman come gli 8 bozzetti i realizzati a mano per il Premier Michail Gorbačëv in occasione della Sua visita a Roma nel 1989.

Sono testimonianze uniche del resoconto di anni e anni di Alta Sartoria patrimonio nazionale, come gli abiti dedicati ai presidenti della Repubblica custoditi dalla Sartoria Gallo con Luigi Gallo Presidente Camera Europea dell’Alta Sartoria, un omaggio all’Italia Repubblicana nel 75 esimo anniversario della sua costituzione: “La stoffa del Presidente. Settant’anni di stile italiano visti attraverso l’eleganza dei Presidenti della Repubblica”. I tessuti dei capi sono di Loro Piana, Carnet e Fratelli Tallia Delfino.

Abiti che diventano icone ricordando l’impegno di chi li ha indossati ma anche eventi che appartengono al mondo dello sport e dello spettacolo come la Giacca di Tony Renis vincitore al Festival di Sanremo, firmata da Francesco Orlandi e custodita dal Sartore Santo Zumbino come gli abiti di Giacinto Facchetti risalenti agli anni gloriosi della sua Inter. Ancora eleganti frac o capi da sera che segnarono l’evoluzione dello stile attraverso il circolo Mediterraneo dei sarti, ma anche dai sartori Franco Puppato e Carlo Donati, una storia che emoziona per cui fu creato anche il marchio “SanRemo” a denominare capi che nascevano sulla Riviera dei fiori, oggi diffusi a livello europeo con il gruppo Inghirami.

Dall’armadio di Marinella esce un arcobaleno di cravatte ma anche di accessori che tutto il mondo ci invidia, mentre i drappieri d’Italia sono meravigliosamente rappresentati dai tessuti della Fondazione Zegna, che con Arbiter sostenne il Festival della Moda Maschile di Sanremo, dalla Piacenza 1733, che testimonia tre secoli di professionalità e creatività, e da quelli della Drago tessuti, sempre in linea con il suo blasonato passato. Proprio dallo scrigno della storia della Fondazione Famiglia Piacenza lanieri da secoli, esce uno splendido abito in lana indossato negli anni sessanta da Guido Piacenza. Un abito prezioso a simboleggiare l’autorevolezza di un gruppo famoso nel mondo che ieri come oggi ha saputo conservare la sua dimensione familiare.

  Guarda il servizio del Tg2 con le interviste a Fabio Pietrella, Presidente di Confartigianato Moda e Barbara Biale, direttrice di Confartigianato Imperia

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