19 Ottobre 2020, h. 19:00
STUDI – Con manovra +3,2 punti nel trend 2021 degli investimenti. Nelle MPI investimenti per 37,5 miliardi €, il 2,2% del PIL
Le previsioni per l’economia italiana pubblicate martedì scorso dal Fondo monetario internazionale indicano per quest’anno un calo del PIL del 10,6% e una ripresa del +5,2% per il 2021. Le stime peggiorano quelle recenti del Governo, rispettivamente -9% e +6%, contenute nella Nota di aggiornamento al DEF 2020. Nel sentiero di crescita tracciato dal Fmi, dopo il rimbalzo del 2021, il PIL per abitante si colloca ai livelli del 1996.
Per rilanciare l’economia italiana serve una politica fiscale espansiva che, per contenere il rapporto debito/PIL, deve massimizzare il tasso di crescita, focalizzando le risorse a favore degli investimenti. La manovra di bilancio per il triennio 2021-2023 varata ieri dal Consiglio dei Ministri, ma non ancora pubblicata, prevede una espansione fiscale che ai provvedimenti per la salute e la stabilità economica, associa interventi su fisco, occupazione, istruzione, cultura e investimenti. Secondo le indicazioni contenute nella Nota di aggiornamento al DEF, la manovra determinerà un maggiore deficit rispetto al tendenziale di 1,3 punti di PIL nel 2021 e di 0,6 punti nel 2022; l’effetto espansivo degli interventi della manovra di bilancio, inclusi quelli finanziati con le risorse di Next Generation EU, è di 0,9 punti di PIL in più nel 2021, di 0,8 nel 2022 e di 0,7 nel 2023.
La spinta espansiva della manovra è trainata dagli investimenti, i quali ricevono un impulso di maggiore crescita di 3,2 punti percentuali: nel 2021 salivano del 7,4% nel quadro tendenziale, con la manovra accelerano a +10,6%.
La necessità di focalizzare gli interventi di politica fiscale e le risorse europee sugli investimenti – e in particolare su quelli delle micro e piccole imprese che da sole generano un flusso annuo di investimenti di 37,5 miliardi di euro, pari a 2,2 punti di PIL – è stata evidenziata da analisi e interventi recenti di Confartigianato. Appaiono prioritari gli incentivi agli investimenti per la transizione digitale delle imprese e per la crescita della produttività, insieme agli interventi per aumentare l’efficienza dei servizi erogati dalla Pubblica amministrazione.
Nel dettaglio si osserva una maggiore accelerazione per gli investimenti in macchinari e beni immateriali, con 4,4 punti in più rispetto al tendenziale. Meno intensa l’accelerazione della spesa delle famiglie (+0,6 punti) e della spesa pubblica (+1,0 punti).
La crescita della dotazione di capitale dovrà interessare anche la Pubblica amministrazione, dopo il crollo del 29,9% degli investimenti pubblici negli ultimi dieci anni. Nel quadro tendenziale gli investimenti pubblici nel 2023 salgono al 2,7% del PIL, 0,4 punti sopra il livello del 2019. Le Linee Guida del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza presentate dal Governo a metà settembre prevedono, tra gli obiettivi quantitativi di lungo termine, di portare gli investimenti pubblici sopra al 3% del PIL. Secondo le valutazioni di Banca d’Italia contenute nel Bollettino economico pubblicato venerdì scorso, l’impulso dato dalla manovra è “coerente con una composizione degli interventi in cui abbiano ampio spazio gli investimenti pubblici.
Le tendenze delineate nella Nota di aggiornamento vanno nella direzione giusta ma, come sempre, il diavolo si nasconde nei dettagli e gli interventi della manovra di bilancio andranno valutati nel merito, compresa la composizione della maggiore spesa orientata al sostegno degli investimenti.
L’analisi, con il focus sugli investimenti nel settore energetico, nella rubrica dell’Ufficio Studi su QE-Quotidiano Energia.
‘La caduta’ – Livello degli investimenti pubblici negli ultimi vent’anni
2000-2019, miliardi di euro a prezzi correnti Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Dinamica degli investimenti: quadro tendenziale e con manovra
2019-2023, var. % in volume – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Mef
Dinamica del PIL: quadro tendenziale e con manovra
2021-2023, var. % in volume Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Mef
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