16 Giugno 2014, h. 00:00
Assemblea, il Presidente Merletti chiede al Governo il coraggio del cambiamento
Auditorium della Conciliazione gremito in ogni ordine di posti, il 10 giugno, a Roma per l’Assemblea di Confartigianato. Imprenditori giunti da tutta Italia si sono uniti alle parole del Presidente Giorgio Merletti per reclamare quel cambiamento atteso ormai da tanto, troppo tempo. Sette anni di crisi hanno lasciato il segno profondo su artigiani e piccole imprese che si sono sforzati di cambiare, di innovare per non soccombere alla recessione. Ora, lo stesso sforzo, le imprese lo chiedono alla classe politica che guida il Paese. Quella classe politica che all’Assemblea era presente con numerosi rappresentanti del Governo, del Parlamento, delle istituzioni. Davanti a loro, il Presidente Merletti non ha avuto esitazioni nel chiedere un cambio di passo per liberare gli imprenditori e l’Italia dalle catene che frenano lo sviluppo. Perchè, dice Merletti, non bastano gli annunci rivoluzionari e le promesse, servono risultati concreti. “Tra pochi giorni avremo la presidenza della Commissione europea. Ma se prima non risolviamo i nostri problemi, finisce che in Europa faranno le riforme che noi sollecitiamo e in Italia, invece, continueremo a rincorrere i nostri veri spread, che sono il costo dell’energia, la burocrazia, la tassazione, la formazione, l’apprendistato A cominciare dal fisco, perché la pressione fiscale quest’anno nel nostro Paese ha raggiunto il 43,9% del PIL, ben 1,7 punti in più rispetto al 42,2% registrato nella media dei Paesi Ue. Ma, se si considera il mancato gettito dell’economia sommersa, la pressione fiscale effettiva sale al 52,9% del Pil. Fisco sempre più oneroso ma anche più complicato. Tra il 2008 e il 2014 – ha sottolineato Merletti – sono state approvate 629 norme fiscali, di cui 389 introducono nuovi adempimenti per le imprese: quindi quasi 2 nuove norme fiscali su 3 aumentano i costi burocratici per le imprese. In pratica, in 6 anni il fisco si è complicato alla velocità di 1 nuova norma alla settimana”. Sul fronte della burocrazia, poi, il Presidente di Confartigianato ha fatto rilevare che, nell’ultimo anno le piccole, le medie imprese hanno speso in oneri amministrativi 30.980 milioni di euro, equivalenti a 7.005 euro per ciascuna piccola e media impresa e pari a 2 punti di PIL. La macchina burocratica blocca anche l’applicazione concreta delle norme. E così, in Italia si continua a produrre leggi che rimangono sulla carta. Intanto lo Stato continua a farsi aspettare dai suoi creditori. L’Italia è il Paese europeo con i tempi di pagamento più lunghi e con la più elevata quota di debiti commerciali della PA pari al 3,3% del Pil. Nel 2014 le imprese fornitrici di beni e servizi devono attendere in media 165 giorni (rispetto alla media di 80 giorni nel resto d’Europa) per riscuotere le fatture dagli Enti pubblici. Questo ritardo rispetto ai 30 giorni imposti dalla legge provoca un extracosto di 2 miliardi di euro a carico delle imprese fornitrici della PA. E’ toccato al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, rispondere a Merletti a nome del Governo. E Lupi ha raccolto la sfida della concretezza sollecitata dal leader di Confartigianato, snocciolando gli interventi che l’Esecutivo e il Parlamento si apprestano a varare. In particolare, in tema di fisco, una delle ‘bestie nere’ degli imprenditori, Lupi ha annunciato l’avvio, a fine giugno, della riforma fiscale, che dovrà essere improntata alla semplificazione, alla riduzione della pressione fiscale, alla digitalizzazione, alla certezza della norma. Dal fisco al credito, dalle infrastrutture al mercato del lavoro, dalla burocrazia, ai debiti della pubblica amministrazione: nel suo intervento Maurizio Lupi ha toccato gli aspetti cruciali con i quali gli imprenditori devono fare i conti tutti i giorni. Su tutto, ha sottolineato alcuni punti fermi. In tema di mercato del lavoro ha detto: “Il lavoro e la crescita non avvengono per decreto, ma perché si mette nelle condizioni chi dà il lavoro di crescere e di rimettersi in gioco”. E sul fronte dei rapporti con l’Europa ha rivendicato “regole uguali per tutti”. Quanto poi alla lentezza dell’iter legislativo, Maurizio Lupi ha insistito sulla necessità che ogni Ministro faccia la sua parte nel varare rapidamente i decreti attuativi di propria competenza. In sintesi, il messaggio che il Ministro ha consegnato all’Assemblea di Confartigianato è di piena condivisione della necessità di voltare pagina rapidamente, valorizzando il patrimonio imprenditoriale del nostro Paese. “Bisogna – ha detto – far sentire alla gente che le cose cambiano e cambiano veramente”.
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