5 Agosto 2013, h. 00:00
Alle piccole imprese credito sempre più scarso e costoso
Proprio ora che le imprese avrebbero maggiore bisogno di risorse per reagire alla crisi, il sistema bancario si mostra più avaro. 41,5 miliardi: di tanto sono diminuiti in un anno i finanziamenti degli istituti di credito alle imprese italiane. Risorse sempre più scarse, ma anche sempre più care: nel nostro Paese, infatti, i tassi d’interesse sui prestiti agli imprenditori sono tra i più alti d’Europa. L’accesso al credito si conferma dunque uno degli aspetti più critici per le aziende, come rivela un rapporto dell’Ufficio studi di Confartigianato presentato in questi giorni. Prestiti erogati con il contagocce e a condizioni che ci tengono ben distanti dalla media degli altri Paesi europei. Con il risultato che, a causa dei maggiori tassi di interesse, i nostri imprenditori pagano oltre 7 miliardi di oneri finanziari in più rispetto ai loro colleghi dell’Ue. A ‘soffrire’ maggiormente il razionamento del credito sono le imprese artigiane: per loro, nel 2012, lo stock di finanziamenti è calato del 5,7% rispetto all’anno precedente. E i piccoli imprenditori sono anche i più penalizzati sul fronte dei tassi di interesse. La situazione peggiore, ancora una volta, riguarda le regioni del Mezzogiorno con gli imprenditori della Calabria che ricevono il denaro a tassi del 10,58%. Non va meglio per le aziende campane e pugliesi dove i tassi sono superiori al 10%. Decisamente meno costoso il denaro nelle provincie autonome di Trento e Bolzano con tassi d’interesse che oscillano tra il 6 e 7 per cento. Le cose non migliorano se si scende nel dettaglio dei dati provinciali: record negativo per Crotone dove i piccoli imprenditori pagano il denaro a tassi medi dell’8,4%, praticamente il doppio di quanto avviene a Bolzano, la provincia più virtuosa d’Italia per quanto riguarda il costo del denaro che viene erogato a tassi medi del 3,8%. Una situazione, quella dell’accesso al credito, aggravata dai ritardi di pagamento della Pubblica amministrazione che non salda le fatture alle imprese. Il risultato paradossale – denuncia Confartigianato – è che gli imprenditori sono costretti a indebitarsi con le banche per compensare i mancati pagamenti da parte dei loro debitori. Il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti, lo ha più volte denunciato, richiamando le istituzioni e il mondo delle banche ad uno sforzo straordinario e un impegno responsabile per affrontare i problemi di liquidità degli imprenditori.
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