17 Novembre 2009, h. 00:00

PMI: Via libera alle 22 Zone Franche Urbane

Sarà compito delle micro e piccole imprese rammendare il tessuto economico e sociale di alcuni tra i quartieri ed aree urbane più “difficili” del Paese. In cambio della creazione di nuovi posti di lavoro, le imprese beneficeranno di esenzioni fiscali e previdenziali per vari anni. Con questi presupposti, e con l’obiettivo finale di triplicare il numero delle imprese e quadruplicare gli occupati nelle zone interessate dalla misura, il Governo ha dato via libera il 28 ottobre alla costituzione delle 22 Zone Franche Urbane previste dalla Finanziaria 2007. Il disco verde all’aiuto di Stato è scattato a seguito del parere favorevole della Commissione Ue che ha rilevato che le misure in esame sono “necessarie e proporzionate” per il raggiungimento dell’obiettivo della rivitalizzazione urbana senza provocare una distorsione delle regole della concorrenza. Un giudizio, quest’ultimo, che la Commissione ha motivato spiegando che gli effetti sugli scambi saranno particolarmente limitati poiché le misure mirano essenzialmente a lottare contro l’esclusione sociale in quartieri particolarmente difficili; il regime è rivolto esclusivamente a piccole e micro imprese; la copertura geografica delle misure è limitata (0,58% della popolazione). Il sì di Bruxelles (“tutt’altro che scontato – ha sottolineato il Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola – merito del rigore e della trasparenza adottati dal Governo”) ha permesso lo sblocco dei fondi necessari all’avvio del progetto, 100 milioni di euro per i primi due anni. Una dotazione finanziaria che la “Legge Sviluppo” (legge n. 99/2009) ha ulteriormente incrementato di ulteriori 50 milioni annuali, finalizzati al potenziamento delle ZFU e all’individuazione di nuovi territori. “Con la consegna al Paese delle zone Franche Urbane si irrobustisce ulteriormente l’impalcatura del Piano straordinario del Sud, voluto dal Governo Berlusconi”, ha spiegato il Ministro Scajola, cui è affidato il coordinamento del Piano. “Per la prima volta in Italia – ha proseguito – prevediamo per i quartieri più piccoli e disagiati d’Italia un sostanzioso pacchetto di agevolazioni per incentivare la nascita di nuove imprese fino a 50 addetti, per aumentare l’occupazione e rivitalizzare aree degradate”. Come sottolineato dal Ministro dello Sviluppo Economico Scajola, la maggior parte delle 22 Zone Franche Urbane, selezionate tra le 64 proposte sulla base di una serie di indicatori di disagio socio-economici rilevati dall’Istat, ricadono nel Mezzogiorno. Per l’esattezza sono 15 le nuove ZFU a sud della Campania e 8 a nord del Lazio. Il limite settentrionale delle ZFU è rappresentato da Ventimiglia in Liguria. La popolazione interessata dalla misura è complessivamente pari a 310.000 abitanti. L’elenco delle ZFU è il seguente: Catania, Gela, Erice in Sicilia; Crotone, Rossano e Lamezia Terme in Calabria; Matera in Basilica; Taranto, Lecce, Andria in Puglia; Napoli, Torre Annunziata e Mondragone in Campania; Campobasso in Molise; Cagliari, Iglesias e Quartu Sant’Elena in Sardegna; Velletri e Sora in Lazio; Pescara in Abruzzo; Massa e Carrara in Toscana e Ventimiglia in Liguria. Nel dettaglio, gli imprenditori che avvieranno un’attività economica in una zona franca potranno beneficiare, a partire dal 1° gennaio 2010, dell’esenzione dalle imposte sui redditi, dall’imposta comunale sugli immobili, e dai contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente per un periodo di durata complessiva di 14 annualità. L’accesso ai benefici avverrà secondo una procedura ancora in via di perfezionamento da parte del Ministero dell’Economia e delle finanze. Il Ministero dello Sviluppo economico ha già fatto sapere che alle imprese “sarà comunque assicurato un arco di tempo sufficiente per consentire anche a quelle di minori dimensioni e meno informatizzate di presentare la propria domanda di accesso alle agevolazioni per via telematica”. Tutte le imprese ammesse, sottolinea il ministero guidato da Scajola, “avranno la certezza assoluta della copertura finanziaria integrale dei benefici”, sino a un massimo di 14 anni. Secondo le simulazioni effettuate, le imprese nuove ed esistenti che beneficeranno delle agevolazioni saranno, in questa prima tornata, tra 500 e 1000, numero che potrà variare a seconda dell’intensità della domanda e della dimensione delle unità imprenditoriali.

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