7 Settembre 2007, h. 00:00

Caso “subprime”: in italia si può dare credito al credito

Da quando in Italia si è diffusa la notizia della violenta spallata data dalla crisi dei mutui subprime al sistema finanziario degli Stati Uniti, due domande ricorrono con maggiore frequenza di altre. La prima: in che misura il crollo dei mutui-casa d’oltreoceano tocca l’economia del nostro Paese? La seconda: quali sono le operazioni finanziarie a maggior rischio, per famiglie e imprese, in un momento di turbolenze internazionali così marcate? Gli esperti del settore Credito di Confartigiano, rispondono così: “Le banche italiane sono molto più rigorose di quelle americane nel concedere mutui, difficilmente attivano linee di credito a persone non affidabili. Con poca probabilità i cosiddetti “ninja”, gente ‘no incombe, no job or assets’ (senza lavoro, né reddito, né patrimonio), al centro della vicenda dei subprime, potrebbero ottenere denaro dal nostro sistema creditizio ufficiale. Un caso subprime, con le stesse modalità con cui è avvenuto negli Stati Uniti, è difficile che accada in Italia. Siccome, però, l’America non è un paese come gli altri, ma rappresenta la prima economia del mondo, questa crisi ha avuto dei riflessi enormi sull’area dell’euro e su quella dello yen. Questo stato di fibrillazione globale, ha provocato pesanti ripercussioni internazionali sul credito, con un aumento del costo del denaro, che da noi è già avvenuto e che avverrà nel prossimo futuro. Oggi i soldi delle banche costano di più, e il trend delle prossime settimane è in salita. E’ una fase complessa, che tocca tutti, anche l’imprenditore artigiano”. Quali consigli si possono dare alle imprese artigiane nel rapporto con il credito? “Nelle banche non dobbiamo vedere degli spauracchi, ma dei momenti di collaborazione, di convergenza. Le perplessità sono piuttosto per fonti di finanziamento non vigilate dalla Banca d’Italia. Il consiglio è quello di farsi assistere dai Confidi territoriali di Confartigianato, dove ci sono operatori professionali, persone fortemente qualificate, di esperienza, che possono aiutare gli imprenditori nell’attraversamento di questa fase complicata. E’ una fase ciclica, niente di trascendentale. L’importante è non compiere la leggerezza di allontanarsi dal sistema bancario in cerca di situazioni in apparenza più semplici e snelle”. Quali sono attualmente le operazioni più a rischio? “Sicuramente quelle della cosiddetta “ristrutturazione dei troppi crediti in essere”, ovvero cancellare diverse linee di credito, e farne solo una diluita negli anni, magari ventennale, o più. I tassi sono spesso proibitivi, soprattutto quando si saltano delle rate. Attenzione anche a quando i nostri interlocutori bancari ci propongono operazioni cosiddette “complesse”, dove emergono termini di difficile comprensione: non è detto che non si tratti di una soluzione senza risvolti positivi per il cliente, ma anche in questo caso, nel dubbio, il consiglio è quello di avvalersi della consulenza degli uffici Credito e Confidi di Confartigianato”.

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