24 Gennaio 2011, h. 00:00
Dai fondali dello Stretto nasce il presepe artistico siciliano
La statua del bambino Gesù che riemerge dai fondali dello stretto di Messina come metafora della purificazione e della rinascita dei valori cristiani della verità, della giustizia e della legalità. Confartigianato Imprese Sicilia ha scelto questo passaggio simbolico della nascita di Cristo per celebrare il Santo Natale e per promuovere e valorizzare la tradizionale produzione siciliana di presepi. “Quest’anno abbiamo voluto valorizzare il tema della legalità partendo da Messina e scegliendo un luogo simbolico, come un relitto affondato nello Stretto – ha esordito Filippo Ribisi, Presidente di Confartigianato Imprese Sicilia – Una metafora per invocare la rinascita della Sicilia”. La statua del bambinello è stata realizzata dal maestro Calogero Amato di Santo Stefano di Camastra, una delle roccaforti dell’artigianato artistico siciliano. Fatta di argilla e pietra lavica, alta 50 centimetri, la statua, il 18 dicembre scorso, ha lasciato il relitto del vascello inglese del 1800 per far ritorno tornare in superficie tra le braccia del team di sub dell’Ultradive tech diving. Una volta raggiunta la spiaggia di Torre Faro, la statua del Bambin Gesù ha ricomposto l’intera natività cristiana con quelle di Maria e San Giuseppe, aprendo simbolicamente i festeggiamenti per il Natale di Confartigianato Imprese Sicilia. Ma questo è soltanto un passo del più ampio percorso di valorizzazione dei presepi tipici siciliani che Confartigianato Sicilia sta mettendo in campo da tempo per sostenere un settore chiave dell’economia isolana. Un progetto spiegato direttamente dal Presidente di Confartigianato imprese Sicilia. “Il prossimo anno contiamo di allungare questo itinerario anche a Trapani fino ad arrivare anche all’entroterra siciliano, proprio per valorizzare i maestri isolani e l’arte presepiale, fiore all’occhiello dell’artigianato artistico siciliano”, ha concluso Filippo Ribisi.
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