24 Gennaio 2011, h. 00:00
Da Strasburgo arriva un primo stop al monopolio voluto dalle grandi case dell’orologeria
Dalla corte di giustizia di Strasburgo arriva un primo stop alla deriva monopolistica impressa dalle grandi case produttrici al mercato dei ricambi e dell’assistenza dell’orologeria. La massima istituzione giuridica europea ha infatti accolto il ricorso del CEAHR, la sigla europea di rappresentanza del settore, mettendo all’angolo quelle case produttrici, sempre più numerose e sempre meno esclusive, che hanno tentato di bloccare l’intera rete di assistenza indipendente, in parole semplici, tutti i piccoli imprenditori artigiani che operano in questo segmento. Una storia vista e rivista, un tentativo goffo ed arrogante da parte delle grandi case produttrici di allungare la propria mano su tutta la filiera, bloccando il flusso di ricambi e mettendo al bando gli operatori indipendenti. Le grandi firme dell’orologeria l’hanno chiamata “distribuzione selettiva”, provando a giustificare la loro scelta dietro alla volontà di selezionare chi è autorizzato ad intervenire sui propri orologi. Una scelta che avrebbe avuto ripercussioni non soltanto sugli artigiani, ma anche, e forse soprattutto, sui clienti, obbligati a recarsi in un centro d’assistenza autorizzato dalla casa. Alla faccia del libero mercato, dei benefici della concorrenza e della possibilità del cliente di scegliere a chi affidare la riparazione del proprio orologio.
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