6 Aprile 2009, h. 00:00
Autotrasporto in piazza per chiedere il rispetto degli impegni assunti dal Governo
L’autotrasporto italiano è sceso in piazza per protestare “contro la mancata attuazione degli impegni presi dal Governo quasi un anno fa. Non chiediamo niente di più rispetto a ciò che ci continuano a promettere da più di nove mesi”, denuncia Francesco Del Boca, Presidente di Confartigianato Trasporti. Ieri, infatti, quasi cinquecento autotrasportatori riuniti sotto la sigla dell’Unatras hanno riempito piazza Montecitorio a Roma per portare all’attenzione del Parlamento e del Governo i problemi e l’entità della crisi vissuta dalla categoria. Ma soprattutto, il proprio malcontento per una soluzione che sembrava avvicinarsi e che invece pare essersi allontanata di nuovo. “Gli imprenditori del nostro settore – ha sottolineato il Presidente Del Boca – hanno assolutamente bisogno di quel 70% di iniziative promesse dai rappresentanti del Governo ma non ancora realizzate Durante la manifestazione siamo stati ricevuti informalmente dalla Commissione Trasporti della Camera, uscendone con l’impegno assunto dal Presidente della Commissione di confermare entro 24 ore la disponibilità della Presidenza del Consiglio dei Ministri ad incontrarci”, ha annunciato il Presidente degli autotrasportatori di Confartigianato. Un incontro che sembra diventato fondamentale “per coordinare il lavoro dei tre ministeri interessati dalle norme pensate per la nostra categoria – ha aggiunto Del Boca – Finora, questo mancato coordinamento ha di fatto bloccato gli interventi previsti dagli accordi dello scorso anno, tanto dal punto di vista economico quanto da quello normativo”. “Il Governo rispetti le intese ed intervenga subito per rendere disponibili le risorse previste dalla Legge Finanziaria 2009, per ripristinare i fondi per il pagamento degli sconti autostradali e per adeguare la normativa prevista dalla legge 133”, hanno chiesto in coro gli autotrasportatori italiani. Rispetto degli impegni, ma non solo. Durante la manifestazione, infatti, gli autotrasportatori hanno rivolto un richiamo alla legalità nel settore, chiedendo al Governo di mantenere alti i livelli di controllo sulle autostrade italiane per evitare che “il mercato venga invaso da operatori che dequalificano il nostro settore con la conseguente diminuzione degli standard di sicurezza per tutti gli utenti della strada”. La concorrenza sleale dei vettori stranieri, però, è soltanto una delle croci portate sulle spalle dagli autotrasportatori. La scarsa capacità operativa della Consulta per il trasporto e la logistica e lo stop posto dal Consiglio di Stato alla creazione dell’Osservatorio per il settore sono altri due esempi dei tanti interventi a favore del settore rimasti irrealizzati ma fondamentali per la ripresa della categoria. Ieri è arrivata anche la risposta del Sottosegretario ai Trasporti, Bartolomeo Giachino, alle richieste degli autotrasportatori. “Il Governo vuole difendere l’autotrasporto e conferma la massima attenzione e disponibilità al confronto sui problemi e sulle misure da adottare a favore di un settore strategico per il Paese”. Il Sottosegretario ha poi confermato l’indiscrezione che voleva pronto un decreto sul cabotaggio e sull’impossibilità “da parte dei vettori dell’Europa dell’Est di scorazzare in lungo e in largo non soltanto nel nostro Paese”.
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