17 Giugno 2008, h. 00:00

RAEE: Stop alle pressioni dei produttori per il ritiro e lo smaltimento degli elettrodomestici

Confartigianato Riparatori Elettrodomestici fa chiarezza su un particolare aspetto della complessa vicenda del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti provenienti da apparecchi elettrici ed elettronici, chiarendo che le case produttrici di elettrodomestici non possono costringere i riparatori a trasportare apparecchiature non più funzionanti senza esserne abilitati. Il chiarimento arriva dopo che la categoria aveva denunciato forti pressioni da parte di diverse case produttrici che avevano instaurato un braccio di ferro con i riparatori per scaricare su questi ultimi tutti gli oneri connessi alla rottamazione delle apparecchiature non più riparabili. Il Presidente di Confartigianato Riparatori Innocenzo Sartor ha chiarito la questione in una nota. “In base alla titolarità legale dei rifiuti e sui requisiti previsti per il trasporto degli stessi – si legge nel documento – le case produttrici non possono costringere i riparatori ad operare contra legem obbligandoli a trasportare, senza esserne abilitati, apparecchiature non più funzionanti, con il rischio di incorrere in pesanti sanzioni, nonché a sostenere l’onere, non riconosciuto, di provvedere allo smaltimento delle apparecchiature delle quali sono tenuti a rispondere”. In sostanza, se i riparatori constatano – senza svolgere alcuna attività – che un elettrodomestico non è più riparabile, non sono tenuti a ritirarlo e il conseguente smaltimento è a carico del cliente. Questo perché si tratta di un rifiuto ‘integro’ che i riparatori, non essendo iscritti all’Albo dei gestori ambientali per il trasporto in conto terzi, non sono abilitati a trasportare. Questione diversa se dalla riparazione derivano rifiuti, come ad esempio componenti non più funzionanti. In questo caso i riparatori sono tenuti al ritiro degli stessi. Si tratta di un’operazione per la quale sono autorizzati in forza dell’ “iscrizione semplificata per il trasporto di rifiuti in conto proprio”.

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