13 Maggio 2008, h. 00:00

Giovani stilisti ‘ricuciono’ gli anni sessanta

Come ormai di tradizione, anche quest’anno la sede nazionale di Confartigianato, ha ospitato la presentazione dell’iniziativa “Moda Movie” – ideata e organizzata da Sante Orrico, Presidente dell’Associazione “Creazione e Immagine” – che da dodici anni seleziona e premia a Cosenza i migliori giovani talenti italiani del settore della moda. L’edizione 2008, dal titolo “Swinging Sixties” è dedicata alla moda degli anni ’60, letta e reinterpretata attraverso la creatività di quindici giovani stilisti diplomati e diplomandi in design, moda e modellistica. In premio, oltre agli onori della passerella (domenica 1 giugno, presso il teatro Rendano di Cosenza, avrà luogo la serata di gala e il defilé), un workshop di specializzazione organizzato dall’Università della Calabria (dipartimenti di Filosofie e Scienze della Comunicazione e della Conoscenza; Discipline Arti Musica e Spettacolo), per approfondire i forti legami tra Moda e Comunicazione. Alla presentazione romana, moderata dal giornalista Nino Graziano Luca, hanno partecipato, oltre al patron dell’iniziativa Sante Orrico, l’onorevole Maria Rosa Vuono, Assessore alle Attività Economiche e Produttive del Comune di Cosenza; il Direttore del Dipartimento di Filosofia dell’Università della Calabria, Daniele Gambarara; il segretario di Confartigianato Moda Patrizia Curiale e la giovane attrice Daniela Fazolari. “Abbiamo abbracciato il progetto – spiega il presidente di Confartigianato Moda Stefano Acerbi – perché promuove realmente la crescita formativa dei giovani. L’azione di Confartigianato è rivolta alle imprese, che rappresentano il presente della nostra economia. Ma bisogna pensare anche al futuro, a chi domani farà impresa. E questi sono ovviamente i giovani. Il Made in Italy è un patrimonio fatto di conoscenze, di esperienze, di creatività, che va prima di tutto tutelato e difeso e poi tramandato alle nuove generazioni. Il compito delle imprese in questo passaggio di competenze è essenziale, per questo abbiamo previsto per questi giovani la possibilità di effettuare degli stages formativi presso nostri associati del comparto”. Alla valorizzazione del Made in Italy, Confartigianato dedica anche un premio, come ricorda sempre il Presidente Acerbi: “Nel corso di ‘Moda Movie’ sarà consegnato un riconoscimento al giovane stilista che più si sarà distinto per l’utilizzo nelle sue creazioni di materiali o di tecniche di lavorazione tradizionalmente italiane”. A ricordare gli anni ’60 per come erano, o almeno per come apparivano a chi li viveva proprio in quel momento, e per rinverdire i fasti di una rivoluzione dei costumi senza eguali (le minigonne di Mary Quant, gli abiti tagliati a trapezio di Courregés, i “cappelloni”, i Beatles, l’amore libero) spetterà alla rassegna cinematografica di Rende, “Across the sixties”, che per cinque serate, a partire dal 5 maggio, opererà una carrellata sui volti, le mode e le atmosfere di quegli anni formidabili, che videro i giovani prendere in mano con decisione il timone del cambiamento, almeno del loro. Partendo dal look, dagli abiti e gli accessori, trasformati in altrettanti simboli e bandiere. Prima pellicola in cartellone “La dolce vita” di Fellini. Poi, in successione: Baciami stupido di Billy Wilder, Tutti per uno di Richard Lester, La sposa in nero di Francois Truffaut, per concludere con Across the Universe di Julie Taymor. Chiuderà la rassegna una pellicola recente, della passata stagione, al passo con la carica innovativa dei giovani stilisti: Across the Universe della regista inglese Julie Taymor, maestra di travestimenti e commistioni tra epoche e mode (è sua la versione post moderna del Tito Andronico di Shakespeare, in cui convivono le tuniche e gli anfibi, gli imperatori dell’antica Roma e i giubbotti di pelle da motociclisti, i ‘chiodi’).

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