24 Gennaio 2008, h. 00:00

Rinnovi contrattuali: Alimentazione e panificazione chiudono il nuovo contratto

I lavoratori dell’alimentazione e panificazione del comparto artigiano hanno un nuovo contratto di lavoro. L’accordo è stato raggiunto dopo una trattativa no-stop che si è chiusa nella tarda notte del 24 gennaio tra le Organizzazioni di categoria dell’artigianato (Confartigianato Alimentazione, Cna Alimentare, Casartigiani, Claai) e i Sindacati di categoria (Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil). L’intesa riguarda complessivamente 160.000 lavoratori dipendenti che a regime troveranno in più in busta paga rispettivamente, 105 euro (alimentazione) e 111 euro (panificazione). Gli incrementi salariali saranno erogati in due tranche di pari importo, la prima a partire dal 1° marzo, la seconda dal 1° dicembre 2008. Prevista anche una una tantum di 412 euro lorde, a copertura dei 38 mesi di vacanza contrattuale, che i lavoratori troveranno divisa in due rate nelle buste paga di giugno 2008 e febbraio 2009. Diverse le novità dell’intesa. Introdotto il nuovo modello di apprendistato professionalizzante che, oltre alle nuove prestazioni garantite all’apprendista, prevede la determinazione del salario in percentuale crescente con l’anzianità di servizio. Si tratta di una novità per il comparto, ma non per la contrattazione dell’artigianato che ha già inserito questa nuova formula di apprendistato in tutti e quattro i contratti collettivi nazionali di lavoro che sono stati rinnovati tra il 2007 e i primi giorni del 2008, come ricorda il Presidente di Confartigianato Alimentazione Giacomo Deon. “Si conferma l’impegno – spiega Deon – già assunto con i recenti rinnovi dei contratti artigiani dei settori legno, lapideo, comunicazione e tessile, per valorizzare il nuovo modello di apprendistato professionalizzante, istituto qualificante e peculiare dell’artigianato, sia per la durata della formazione sia per tutte le nuove prestazioni garantite all’apprendista. Nell’accordo le parti si danno atto che l’apprendistato nell’artigianato ha tradizionalmente rappresentato uno strumento unico e speciale per la trasmissione delle competenze, di rilevanza strategica per garantire buona e stabile occupazione”. Il nuovo contratto di alimentazione e panificazione prevede anche l’incremento delle ore di flessibilità previste dal contratto collettivo nazionale del lavoro. L’incremento è notevole: le ore di utilizzo flessibile della manodopera passano, infatti, da 56 a 80 ore annue per le aziende alimentari e da 96 a 112 ore annue per le imprese di panificazione.

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