26 Ottobre 2007, h. 00:00
Nei cantieri nessuna delazione dei cpt
I tecnici dei Comitati paritetici territoriali (CPT) possono continuare ad effettuare le visite nei cantieri con funzione di consulenza e non sono affatto obbligati ad informare le autorità di coordinamento degli esiti dei sopralluoghi effettuati. Così si è espressa la Commissione Nazionale per la prevenzione infortuni, in una nota tecnica indirizzata a tutti i CPT, in cui da l’interpretazione dell’articolo 7 della legge 3 agosto 2007 numero 123 e fornisce le prime istruzioni operative circa la sua applicazione. Secondo la Commissione, dunque, il ruolo dei tecnici della sicurezza dei CPT non è quello di segnalare alle autorità di vigilanza e di controllo eventuali irregolarità emerse nel corso delle verifiche, ma quello di fornire ai lavoratori e alle imprese informazioni per l’ottimizzazione degli standard di sicurezza dei cantieri. Un’interpretazione condivisa da Anaepa Confartigianato, che da tempo sta conducendo un’azione incisiva per riaffermare le prerogative proprie della bilateralità, in questo caso stravolte dall’articolo 7 che attribuisce agli organi paritetici funzione del tutto improprie, ossia quelle di vigilanza e repressione svolte dagli enti pubblici, come Inps, Inail, Asl. Una chiara invasione di campo, secondo Anaepa, che mira a modificare in modo improprio gli accordi sottoscritti dalle Parti sociali del settore, minandone l’autonomia e la capacità di rappresentanza degli interessi legittimi delle parti. La Commissione nazionale per la prevenzione infortuni, nella sua nota interpretativa riconduce gli organismi nell’alveo degli accordi e conferma il ruolo delle Parti sociali: “in attesa che le Parti sociali del settore chiariscano la tematica con i Ministeri competenti, ossia quelli del Lavoro e della Salute, poiché nella norma si utilizza il termine ‘possono’, riferito ai tecnici, e non ‘devono’, i tecnici dei CPT potranno non avvalersi della ‘nuova funzione’ offerta dalla legge”.
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