5 Ottobre 2007, h. 00:00
Revisione auto: una piccola boccata di ossigeno
Si è concluso il lungo braccio di ferro tra ANARA Confartigianato e Ministero dei Trasporti, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale delle nuove tariffe per la revisione dei veicoli a motore, che aggiornano quelle attualmente in vigore, ferme dal 1998. Il prezzo che gli automobilisti dovranno pagare dal prossimo 20 ottobre per la verifica periodica dell’auto è stato fissato in 45 euro, contro i 25 precedenti. “Ora la cosa più importante è far capire ai consumatori che non si tratta di un aumento ingiustificato. La revisione auto è un appuntamento per garantire la sicurezza dei mezzi, che richiede l’impiego di attrezzature complesse, imposte dal Ministero, i cui costi gravano interamente sulle officine. E’ già in arrivo un nuovo sistema informatico denominato MCTCNet2 che costerà ad ogni centro più di 10.000 euro l’uno. A conti fatti basterà solo questo ad esaurire tutti i vantaggi dell’adeguamento della tariffa”. Roberto Landini, Presidente di ANARA Confartigianato, risponde per le rime a quanti ritengono che l’aumento sia troppo salato. “Questo adeguamento era stato calcolato sui costi delle operazioni di revisione esattamente tre anni fa dall’Amministrazione dei Trasporti e dalle Associazioni di Categoria, quindi si tratta solo di un parziale riconoscimento. Ogni cittadino sa perfettamente quanto sia aumentato il costo della vita negli ultimi tre anni, ed i costi di gestione dei nostri Centri non fanno eccezione. L’attuale aumento di 19 euro va appena a coprire otto anni di sacrifici. Auspichiamo e chiediamo a gran voce che questo trattamento irrispettoso nei confronti dei Centri di Revisione non vada a ripetersi in futuro”. Le nuove tariffe prevedono 45 euro, comprensivi di oneri e tasse, per chi effettua la revisione presso gli uffici della Motorizzazione civile. A questa cifra va aggiunta la spesa del bollettino postale, 1,70 euro. Il controllo va prenotato e bisogna presentare la ricevuta di versamento sul conto corrente postale del Dipartimento Trasporto Terrestri. Per chi sceglie le officine o i centri autorizzati, il prezzo sale, ma si evitano code e passaggi intermedi: ai 45 euro si aggiunge l’Iva del 20% per la prestazione, 9 euro per i diritti da versare alla Motorizzazione civile per l’annotazione dell’esito della revisione sulla carta di circolazione, e le spese postali di circa 1.70 euro. Totale: 64.70 euro. Per i veicoli che non superano i 35 quintali la prima revisione va effettuata quattro anni dopo l’immatricolazione; le successive a cadenza biennale. Revisione annuale, invece, per mezzi oltre i 35 quintali, taxi, ambulanze, auto a noleggio e auto elettriche. “Si finisce sempre per parlare di denaro – conclude Landini – mentre i problemi legati alla sicurezza, all’efficienza dei controlli sugli automezzi, alle verifiche che il Dipartimento Trasporti Terrestri dovrebbe compiere sulle officine autorizzate, finiscono costantemente in secondo piano. Confartigianato da tempo conduce una battaglia per moralizzare il comparto e per evitare che le revisioni vengano fatte solo sulla carta: basta alle occhiate distratte di meccanici compiacenti. I controlli devono essere reali e approfonditi. Bocciamo le verifiche condotte in ‘remoto’, a distanza, che il Ministero sta approntando: sono poco efficaci e costose. Costi che alla fine ricadono, ovviamente, sui cittadini, senza nessun miglioramento degli standard di sicurezza”.
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