EDITORIA – Artigiani protagonisti a ‘Tempo di libri’ con ‘Imprese di carattere’

La tecnologia non ha ucciso la passione per la lettura. Ne’ la voglia di sfogliare e leggere i libri di carta. La conferma è arrivata dai 5 giorni della kermesse ‘Tempo di libri’ che dall’8 al 12 marzo ha trasformato Milano nella capitale dell’editoria e della stampa.

E quando si parla di stampa scatta subito l’associazione con coloro che ne hanno fatto un’arte dalle radici secolari: gli artigiani. Che alla manifestazione milanese hanno avuto uno spazio istituzionale organizzato da Confartigianato proprio per mostrare la storia e l’evoluzione delle tante attività che popolano questo settore. ‘Imprese di carattere’ così si chiamava l’iniziativa voluta dalla Confederazione fittissima di eventi che hanno attratto l’attenzione di quasi 100.000 visitatori.

Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Lombardia e imprenditore nel settore dell’editoria, traccia un bilancio della manifestazione e delle prospettive del comparto: “Non potevamo mancare a questo appuntamento così importante della cultura milanese e italiana. Confartigianato ha tra i propri iscritti migliaia di imprenditori che fanno di questa attività una grande passione, perché fare libri è un passione che viene da lontano. Assistiamo ad una grande rivincita della carta: l’avvento del digitale sembrava dovesse far scomparire questo settore che, invece, mostra un grande ritorno. Lo dice il mercato con una crescita delle vendite dei libri”.

Con ‘Imprese di Carattere’ Confartigianato ha mostrato le tecniche antiche dei nostri artigiani, ad esempio con la fabbricazione a mano della carta. Sandro Tiberi, imprenditore di Fabriano, ne ha dato una preziosa testimonianza.

Mentre Fabrizio Bertolotti, rilegatore e marmorizzatore, ha mostrato come si marmorizzava la carta in Europa nel 1700 per realizzare l’effetto pavone.

Ma, a ‘Imprese di carattere’, Confartigianato ha mostrato anche come alla tradizione  si affianca l’innovazione di attività artigiane che sfruttano idee creative per realizzare nuovi prodotti e servizi. Insomma, ancora una volta, dal passato arriva la spinta per costruire il futuro dell’artigianato.

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