13 Maggio 2017, h. 10:00

BICICLETTE – La passione per la bici fa correre le imprese: in 3 anni +2%

Sempre più bici artigiane per i ciclisti italiani e stranieri. La passione per le ‘due ruote’ ha fatto crescere il numero di imprese che producono e riparano le ‘due pedali’: sono 3.063, danno lavoro a 7.730 addetti, generano un fatturato di 1,2 miliardi e, tra il 2013 e il 2016, sono aumentate del 2%. Un piccolo ma agguerrito esercito di aziende in cui dominano gli artigiani con 2.094 imprese e 4.125 addetti.

La fotografia del settore che unisce tradizione produttiva e innovazione tecnologica è stata scattata da Confartigianato e presentata oggi, in un rapporto dell’Ufficio studi della Confederazione, in occasione del Festival della bici elettrica che si svolge a Lecco dal 12 al 14 maggio.

Un’altra tappa dell’impegno di Confartigianato per valorizzare questo patrimonio del ‘saper fare italiano’. Dai laboratori artigiani escono sofisticati ‘gioielli’ per conquistare i record mondiali, modelli per ogni tipo di specialità agonistica, innovazioni per l’utilizzo quotidiano. Una filiera produttiva famosa nel mondo di cui sono protagoniste proprio le piccole imprese che di ogni ‘pezzo’ della bici, dalla sella al pedale alle ruote, realizzano un piccolo capolavoro di manualità, ricerca, tecnologia.

Nell’Italia dei grandi campioni mondiali del ciclismo, la produzione e manutenzione di biciclette è un ‘fiore all’occhiello’ della manifattura artigiana made in Italy. Tanto che, segnala Confartigianato, nel 2016 l’export del settore della bicicletta ha totalizzato un valore di 581 milioni di euro. Ed è la Francia, rivale storica dell’Italia nelle grandi sfide sportive sulle due ruote, il nostro maggiore acquirente: nel Paese d’Oltralpe esportiamo bici complete e componentistica per 93 milioni di euro, pari al 16,1% del nostro export. Seguono Germania (86 milioni, pari al 14,8%), Regno Unito (53 milioni, 9,1%) e Spagna (43 milioni, 7,5%).

Non soltanto sport e tempo libero: la bicicletta sta diventando il mezzo di trasporto preferito dai nostri connazionali per recarsi al lavoro. Dal rapporto di Confartigianato emerge infatti che sono 798.000 gli italiani che vanno a lavoro in bicicletta, e dal 2011 al 2016 sono aumentati del 17,9%.

A spingere di più sui pedali per i trasferimenti casa-lavoro sono gli altoatesini, con una quota del 14,8% degli occupati che usa la bici a questo scopo. Seguono l’Emilia Romagna, con il 7,5% degli occupati che va al lavoro in bicicletta e il Veneto con il 7,1%.

L’uso della bicicletta è stato favorito dalla diffusione delle biciclette elettriche, che permettono di coprire con minore sforzo distanze maggiori e di raggiungere anche le zone meno pianeggianti delle città, e delle biciclette pieghevoli che contribuiscono comunque a ridurre l’inquinamento cittadino ed a migliorare gli spostamenti dei lavoratori che le usano al posto dei mezzi di trasporto privati per raggiungere le fermate dei mezzi pubblici.

A favorire l’utilizzo della bici è anche l’aumento delle piste ciclabili e del bike sharing. A Lecco si contano 15,5 km di piste ciclabili per 100 km quadrati e in 5 anni sono aumentati di 2,2 km per 100 km quadrati. Per quanto riguarda il servizio di bike sharing, a Lecco si contano 6,2 biciclette ogni 10.000 abitanti.

L’analisi sulle tendenze del mondo della bici in “Bike economy – Rapporto Artibici 2017” di Confartigianato. Clicca qui per scaricarlo

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