7 Novembre 2016, h. 14:39
STUDI – Più efficienza per partecipate locali. Il 28% in perdita, il 30% con più amministratori che dipendenti, solo 2% servizi affidati con gara, il 65,3% opera al di fuori dei tipici servizi pubblici
Negli ultimi cinque anni (settembre 2011- settembre 2016) i prezzi dei Servizi a regolamentazione locale è stato del 15,4%, un ritmo triplo rispetto all’andamento dell’inflazione (+4,5% per indice generale dei prezzi al consumo). Anche nell’ultimo anno, mentre l’economia è in deflazione (-0,1%), rimangono in positivo (+1,3%) le tariffe a regolamentazione locale.
La marcata crescita delle tariffe si intreccia con segnali di scarsa efficacia ed efficienza dell’organizzazione dell’offerta dei servizi pubblici locali. Ad integrazione di nostre recenti analisi che pongono l’Italia all’ultimo posto in Europa per la soddisfazione di aspetti della vita correlati con la qualità dei servizi pubblici locali, l’esame dei dati dell’ultimo rendiconto della Corte dei Conti su 7.181 organismi partecipati degli enti territoriali delinea un “fenomeno che, nella sua ampiezza, presenta indubbi profili di criticità” (Corte dei conti, Referto su “Gli organismi partecipati degli enti territoriali”, comunicato stampa del 10 ottobre 2016).
L’esame dei bilanci di 4.217 organismi partecipati con 45.782 addetti evidenzia un valore della produzione del settore di 55.548 milioni di euro, utili per 2.896 milioni di euro e perdite per 963 milioni di euro, con un saldo netto di 1.934 milioni di euro pari al 3,5% del valore della produzione; la redditività si dimezza – questo rapporto cade all’1,6% – per i 1.575 soggetti a totale partecipazione pubblica. Il 37,3% degli enti sono a totale partecipazione pubblica. Nelle partecipate locali il costo del lavoro incide per il 23,1% del costo della produzione, ma sale al 31,5% per soggetti interamente posseduti dalle Amministrazioni locali: “si può ipotizzare che i valori più elevati riscontrati nelle partecipate pubbliche al 100% possano essere indicativi della scarsa efficacia delle politiche di contenimento del costo del lavoro“.
In relazione al profilo dimensionale delle aziende a partecipazione pubblica emergono segnali di scarsa efficienza, di localismo e di mancate economie di scala. Nel dettaglio il 30,3% (pari a 1.279 unità) delle partecipate locali ha un numero di dipendenti inferiore a quello degli amministratori, il 70,0% degli organismi ha meno di 20 dipendenti, il 44,1% presenta un valore produzione inferiore a 1 milione di euro.
Il 28,4% degli enti è in perdita e sono proprio le partecipate di minori dimensioni che presentano una quota più elevata di ‘bilanci in rosso’: la quota degli organismi in perdita sale al 35,9% per gli organismi con numero di dipendenti inferiore ai membri del Consiglio di amministrazione ed arriva al 42,5% per gli organismi con valore della produzione inferiore ad 1 milione di euro.
L’esame per settore evidenzia un ridondante perimetro delle attività svolte da partecipate pubbliche locali: solo un terzo (il 34,7% del totale) degli organismi opera nell’ambito dei tipici servizi pubblici locali – Acqua e gestione rifiuti, Energia elettrica e gas, Trasporti e Sanità e assistenza sociale – anche se rappresentano i due terzi del valore della produzione (il 69,3%) mentre predominano (65,3%) gli organismi che svolgono attività diversificate, definite come “strumentali”, in molti casi in settori dove operano imprese private e con protezione da meccanismi concorrenziali (con il rimanente 30,7% del valore della produzione).
La dimensione media delle partecipate locali è di 56 addetti, che sale a 111 addetti nei Servizi pubblici locali mentre si ferma a 27 addetti nei Servizi strumentali.
L’incidenza dell’affidamento dei sevizi pubblici mediante gara è molto bassa (2,1%), e in particolare nell’ambito dei Servizi strumentali è dimezzata (1,3%) rispetto ai Servizi pubblici locali (2,7%).
L’analisi che abbiamo proposto evidenzia come il settore necessita di interventi volti ad incrementare l’efficienza delle risorse pubbliche impiegate e a migliorare la qualità dei servizi pubblici erogati. Dopo le prescrizioni indicate nella Legge di stabilità 2015 – rispetto alle quali si è registrato un tasso di inadempienza del 21,3% – è intervenuta la legge di riforma della pubblica amministrazione (legge 7 agosto 2015 n, 124) con una delega in materia di partecipazioni societarie delle amministrazioni pubbliche, attuata con il decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175 contenente il Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica. Servirà del tempo per valutare gli effetti sul comparto della riforma: tenuto conto del dispiegarsi del riordino sui bilanci 2017 bisognerà attendere la metà del 2019 per disporre di evidenze statistiche su cui poter valutare eventuali miglioramenti sugli standard di efficacia ed efficienza delle partecipate locali.
L’analisi sul settore delle utilities locali nella rubrica ‘Imprese ed Energia” oggi su QE-Quotidiano Energia
Incidenza di alcune tipologie di partecipate locali di ridotte dimensioni
(% sul totale 4.217 organismi con bilancio 2014; uno stesso organismo può rientrare in più tipologie dimensionali – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Corte dei conti)
Incidenza partecipate locali in perdita per settore e per soggetti di ridotte dimensioni
(% sul totale 4.217 organismi con bilancio 2014; uno stesso organismo può rientrare in più tipologie dimensionali – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Corte dei conti)
Partecipate locali: organismi e valore della produzione per macro settore di attività
(4.217 organismi con bilancio 2014 – numero organismi e valore della produzione in milioni di euro – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Corte dei conti)
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