10 Ottobre 2016, h. 16:47
ALIMENTARE – I Culurgionis sardi e i Pizzoccheri valtellinesi conquistano il marchio Igp
Il 29 settembre l’Italia ha segnato altri due punti a favore dei nostri prodotti alimentari: i Culurgionis dell’Ogliastra e i Pizzoccheri della Valtellina sono ufficialmente entrati nel registro europeo delle specialità a Indicazione geograficamente protetta.
Un traguardo inseguito da molti anni e che ha visto Confartigianato impegnata in prima fila per ottenere il riconoscimento dell’Unione europea e valorizzare così due simboli della produzione artigiana e fiori all’occhiello della cucina made in Italy.
Culurgionis e Pizzoccheri sono specialità di pasta fresca, espressione delle antiche tradizioni alimentari sarda e lombarda. E il marchio Igp serve proprio a certificarne e difenderne la provenienza territoriale.
Con questi due riconoscimenti, il nostro Paese si mantiene al primo posto in Europa per il maggior numero di prodotti, ben 287, tutelati dall’Unione Europea con i marchi DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP (Indicazione Geografica Protetta) e STG (Specialità Tradizionale Garantita).
In Sardegna la battaglia per ottenere l’IGP dura da quasi 13 anni. Il fatto che i Culurgionis siano ripieni e freschi ha richiesto, infatti, un’istruttoria molto severa da parte del Ministero delle Politiche Agricole.
Confartigianato Sardegna, insieme con il Comitato promotore del marchio, non si è mai arresa e alla fine l’ha avuta vinta.
Il Comitato Promotore dei Culurgionis d’Ogliastra IGP, composto oggi da una quindicina di pastifici sparsi in Ogliastra, conta circa 70 addetti e oltre 400 tonnellate di produzione annua. Cifre, queste, destinate ad aumentare con gli sbocchi che la registrazione della denominazione geografica protetta aprirà ai produttori. Le imprese coinvolte nella produzione dei Culurgionis sono prevalentemente microimprese con 2 o 3 addetti che lavorano tutto l’anno e che hanno punte produttive importanti in estate grazie ai flussi turistici. Per la maggior parte vendono il prodotto sfuso e hanno la provincia Ogliastra e il resto della Sardegna, come mercato di riferimento. Alcune imprese più strutturate vendono il prodotto confezionato alla Grande Distribuzione Organizzata in Sardegna e nella penisola, con alcune incursioni anche all’estero.
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