20 Giugno 2016, h. 14:01
MODA – In Veneto pronte al debutto le ‘etichette parlanti’ che dicono tutta la verità sui capi d’abbigliamento
Tempo pochi mesi e i capi d’abbigliamento ‘parleranno’, rivelando la loro identità: dove sono nati, chi li ha creati, di cosa sono fatti. Insomma, non avranno più segreti per i consumatori: diranno tutta la verità, nient’altro che la verità, sul 100% made in Italy.
E’ la rivoluzione delle ‘etichette parlanti’, un progetto pilota all’insegna della tracciabilità ideato e realizzato da Confartigianato Moda Veneto, insieme a Cna, Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, sposato dall’Assessorato regionale alla Tutela del consumatore, con il coinvolgimento di Unionfiliere.
L’etichetta parlante punta tutto sull’innovazione digitale: grazie ad un’applicazione creata ad hoc, basterà avvicinare lo smartphone ad un paio di jeans o a una camicia e i consumatori sapranno dove è stata prodotta la stoffa, dove è stata colorata o trattata, in quale posto è stata tagliata e cucita, dove è stata assemblata.
I vantaggi sono numerosi per tutti: il cliente saprà esattamente cosa acquista mentre il produttore potrà valorizzare la qualità del suo prodotto e approfittare del contatto con il consumatore finale per azioni di marketing e per espandere così il suo mercato.
La ‘rivoluzione’ voluta da Confartigianato Moda del Veneto – spiega il Presidente Gianluca Fascina – è un’arma potente per valorizzare il vero made in Italy e combattere il mercato del falso che ci costa 7 miliardi l’anno, distrugge imprese e occupazione e danneggia i consumatori. “Un consumatore – sottolinea Fascina – deve avere la certezza di cosa compra e non deve rischiare di alimentare la catena del falso che causa danni a tutti”.
La tecnologia digitale è il cuore del progetto. Spiega il Presidente Fascina: “Bisogna sfruttare nel modo più semplice e immediato possibile le nuove tecnologie. Chi aderirà al progetto non dovrà acquistare alcun software perchè sarà tutto open source e l’applicazione si scaricherà in cloud. Gli strumenti successivi saranno il QRcode per leggere l’etichetta e la tecnologia più avanzata dell’NCF o dell’RFID”.
L’abbigliamento è il primo settore a sperimentare l’etichetta parlante, aggiunge il Presidente Gianluca Fascina: “Il progetto pilota riguarderà una ventina di aziende della moda del Veneto. Ma può essere allargato ad altri settori produttivi del made in Italy: pelle, oreficeria, legno fino all’agroalimentare”.
I primi risultati del progetto si vedranno entro settembre quando verrà presentato ufficialmente a Milano. “Le prossime tappe – spiega Fascina – prevedono che le 20 aziende aderenti al progetto pilota inizieranno ad inserire su una prima parte di capi prodotti circa 1000 etichette a testa. Così avremo i primi risultati a breve perché il tutto verrà presentato ufficialmente alla fiera ‘Origin’ che si svolgerà a Milano ai primi di settembre. In quella sede avremo modo di testare l’iniziativa”.
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