13 Giugno 2016, h. 11:57
STUDI – Prezzo import di energia a -24,3%. Bolletta energetica scende a 1,8% del PIL ma cala del 4,9% made in Italy nei Paesi produttori
Sul fronte della dinamica dei prezzi al consumo persistono condizioni di deflazione guidate dal calo dei prezzi dei beni energetici. A maggio 2016 i prezzi su base tendenziale scendono dello 0,3% (era -0,5% ad aprile)
, tendenza in gran parte dovuta ai forti cali dei prezzi dei Beni Energetici, in riduzione dell’8,2% rispetto a maggio 2015, al netto dei quali l’inflazione è pari a +0,5%.
Sul mercato internazionale delle commodities, dopo il forte calo del 2015, il prezzo del barile di petrolio da inizio anno è tornato a salire segnando, anche valutato in euro, quattro aumenti congiunturali tra febbraio e maggio 2016 e arrivando a 41,32 euro.
A marzo 2016 la serie storica dei i prezzi all’importazione dell’Energia, valutati con la media a 12 mesi, raggiunge il minimo dal 2010, con una riduzione del 24,0% rispetto ai dodici mesi precedenti, con effetti benefici di riduzione della bolletta energetica: a marzo 2016 il saldo del commercio estero dell’Energia cumulato negli ultimi dodici mesi scende a -30.695 milioni di euro, con una riduzione del 24,3% rispetto ad un anno prima; in rapporto al PIL il saldo si colloca a -1,8%, in riduzione di oltre due punti rispetto al picco del 2012 (-3,9%).
Agli effetti benefici del calo del prezzo del petrolio si associa anche la riduzione della domanda dei Paesi produttori. Nel 2015 i 34 Paesi fuel exporter – esportatori di carbone, petrolio e gas naturale secondo le classificazioni internazionali – hanno registrato il più tasso di crescita dal 2010, con il PIL che sale dell’1,4%, un ritmo dimezzato rispetto al 2,9% del resto del Mondo. Nei 34 paesi esportatori di commodities energetiche si concentra il 9,6% del made in Italy e negli ultimi dodici mesi (marzo 2015-febbraio 2016) le esportazioni manifatturiere in questi mercati scendono del 4,9% rispetto ai dodici mesi precedenti a fronte di un aumento del 4,8% nel Resto del mondo. In relazione ai maggiori mercati, pesa il forte calo di vendite in Russia (-23,4%) in Libia (-23,2%) e in Algeria (-7,3%) mentre sono in controtendenza le vendite verso Emirati Arabi Uniti (+12,7%) ed Egitto (+10,3%). Nel complesso dei Paesi OPEC il calo delle vendite delle imprese italiane si ferma al -1,9%.
L’analisi dell’Ufficio Studi nella rubrica “Imprese ed Energia” su QE-Quotidiano Energia
Tasso di crescita del PIL: 34 Paesi fuel exporter e resto del mondo
(2010-2016 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Fmi)
Indici dei prezzi all’importazione di Energia, Petrolio e Gas naturale
(Gennaio 2010– marzo 2016 –media mobile 12 mesi – totale eurozona ed extra eurozona – indice 2010=100 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)
Dinamica export manifatturiero ultimi 12 mesi: i 34 Paesi esportatori combustibili
(Milioni di euro; ultimo anno mobile: mar.2015-feb. 2016 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)
Prezzo del petrolio e tasso di cambio euro/dollaro negli ultimi 12 mesi
(Gennaio 2015-maggio 2016. Prezzi al barile, tasso di cambio, variazioni congiunturali e tendenziali – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eia e Banca d’Italia)
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