4 Aprile 2016, h. 13:00
ARTISTICO – Gli orologiai incontrano il Ministero, in arrivo proposte per il settore
Il 15 marzo scorso, a Roma, i riparatori di orologi hanno incontrato i tecnici del Ministero dello Sviluppo economico, per trovare una soluzione al drammatico problema della mancata fornitura di pezzi di ricambio originali da parte delle case produttrici. Alle soluzioni proposte da quel tavolo, sono affidate le speranze di un intero settore dell’artigianato italiano, che giorno dopo giorno sta perdendo clienti, fatturato e numero di imprese attive.
Ad oggi, in Italia lavorano quasi 3500 imprese indipendenti della riparazione, che non appartengono ai circuiti esclusivi delle industrie del settore. “Ogni giorno, però – spiegano dalla categoria – aumenta il numero di imprese che chiudono i battenti, a causa della “distribuzione selettiva” dei produttori, che consegnano i pezzi soltanto ai laboratori autorizzati”.
Una scelta che penalizza il mercato, dove viene meno la libera concorrenza tra imprese, e i consumatori, che perdono la libertà di poter scegliere a chi affidare il proprio orologio. Una situazione che stanno vivendo anche altri settori dell’artigianato, dall’autoriparazione all’impiantistica, dove sono le grandi industrie a controllare l’intera filiera e a dire ai clienti a chi rivolgersi in caso di assistenza.
La situazione per i riparatori di orologi si fa sempre più drammatica, tanto da aver convinto i tecnici del Ministero ad intervenire, in attesa del pronunciamento della Corte di Giustizia del Lussemburgo sul ricorso presentato dalla CEAHR, la sigla europea degli orologiai indipendenti, contro la decisione della Commissione europea del settembre 2013, che dava ragione ai grandi marchi internazionali.
La battaglia non è finita, Confartigianato continuerà a battersi in Italia e in Europa per i diritti di imprenditori e cittadini, contro le spinte monopoliste dei grandi produttori internazionali.
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