29 Marzo 2016, h. 10:28

STUDI – Per l’Italia gap digitale con l’Ue del 23,1%, ma per le piccole imprese italiane azzerato il digital divide nel web 2.0: 34% utenti di social network in Italia e Ue

Il contesto in cui operano le imprese italiane registra ancora un ampio divario nell’utilizzo delle tecnologie ICT. Secondo il DESI (Digital Economy and Society Index), l’indice elaborato dalla Commissione Europea per valutare lo stato di avanzamento degli Stati membri dell’UE verso un’economia e una società digitali nel 2016 l’Italia si colloca al 25° posto tra i 28 paesi dell’Unione europea.  Il DESI – indice che varia tra 0 e 1 e che sintetizza 30 indicatori suddivisi in cinque ambiti i) connettività, ii) capitale umano, iii) uso di internet; iv) integrazione della tecnologia digitale e v) servizi pubblici digitali – è pari a 0,4 per l’Italia, il 23,1% in meno rispetto al valore di 0,52 della media Ue a 28.

Pur in un contesto rappresentato dal persistere di una ampia quota di mercato consumer che non utilizza ancora la Rete – tra gli indicatori del DESI la quota di popolazione che usa internet in Italia è il 65,6% contro il 79,4% dell’Ue a 28 – le piccole imprese italiane utilizzano in modo crescente gli strumenti di relazione rappresentati dai social media, le piattaforme di comunicazione basate su tecnologie Internet per connettersi, creare e scambiare contenuti online con clienti, fornitori, partner, o all’interno dell’impresa stessa. In particolare la comparazione internazionale basata su dati pubblicati da Eurostat mercoledì scorso – e che mette a confronto la performance che avevamo già anticipato a livello nazionale – evidenzia che per le piccole imprese italiane si è chiuso il divario con l’Europa nell’utilizzo del web 2.0, con l’uso dei social network – quali ad esempio Facebook, LinkedIn, Xing, Viadeo, Yammer, etc. – che si attesta al 34% sia in Italia che in Eurozona mentre l’anno precedente si registrava ancora un gap  di 2 punti (31% in Ue 28 a fronte del 29% per l’Italia). Nel dettaglio l’utilizzo dei social network delle piccole imprese italiane supera quello di Germania (31%), Francia (27%) mentre è in linea con quello (35%) registrato dalle imprese spagnole. Nel 2015 la crescita dell’uso dei social network in Italia è stato di 5 punti, superiore all’incremento di 4 punti della Germania e di 3 punti dell’Ue a 28 e della Spagna; più accentuato (+10 punti) il miglioramento registrato dalle piccole imprese del Regno Unito.

In chiave settoriale il maggiore utilizzo dei social network nelle piccole imprese italiane si registra nei Servizi con il 41,7%, seguito dal Manifatturiero con il 28,4% e dalle Costruzioni con il 21,1%. Nel dettaglio del Manifatturiero – in questo caso i dati sono disponibili solo per il totale delle imprese – è più alto l’uso dei social network nel settore dei Computer e prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e di orologi con il 40,6%, seguito da Alimentari e bevande con il 37,8%, Legno e carta, stampa con il 35,0%, Apparecchiature elettriche ed apparecchiature per uso domestico non elettriche con il 33,7% e Altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine e apparecchiature con il 32,3%.

Nell’ambito dei social media l’indagine europea analizza anche l’utilizzo delle imprese di applicazioni per condividere contenuti multimediali, piattaforme sulle quali pubblicare e condividere video, slide, immagini, come ad esempio YouTube, Picasa, SlideShare, Flickr; su questo fronte la quota di piccole imprese utilizzatrici in Italia è del 12%, di un punto superiore all’11% della media Ue a 28; nel dettaglio la quota di piccole imprese utilizzatrici in Italia è di poco inferiore al 13% della Spagna e supera il 7% della Francia  e il 5% della Germania.

L’analisi per territorio è possibile relativamente all’uso di almeno un social media da parte delle imprese: a fronte di una media nazionale del 37,3%, si osserva una maggiore propensione nella Provincia autonomia di Bolzano con 58,9%; seguono con quote superiori alla media Friuli-Venezia Giulia con 44,3%, Calabria con 42,4%, Trento con 42,1%, Basilicata con 40,0%, Marche con 39,6%, Emilia-Romagna con 39,5%, Veneto con 39,0%, Puglia con 38,6%, Sardegna con 38,0% e Lazio con 37,8%.

Secondo le imprese tra le motivazioni all’uso dei social media prevale (34,1%) la leva di marketing seguito dal miglioramento della collaborazione con altre imprese/organizzazioni (29,4%) e l’interazione con la clientela (15,9%); l’utilizzo dei social network consente anche alle piccole imprese di integrare le proprie politiche miglioramento della reputazione del brand, di intensificare le relazioni con la clientela effettiva e potenziale, di ottenere feedback sull’uso e la qualità del prodotto che possono facilitare processi di innovazione, di intercettare segmenti di mercato più giovani che dedicano più tempo alla socializzazione in rete.

 

 

Utilizzo dei social network da piccole imprese nei principali paesi Ue

(2015 -% totale imprese – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat)

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Utilizzo dei social network da parte delle piccole imprese per settore

(2015 -% totale imprese – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

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Utilizzo applicazioni web per condivisione di contenuti multimediali da piccole imprese nei principali paesi Ue

(2015 -% totale imprese – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat)

 

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Utilizzo dei social media da parte delle imprese per regione

(2015 -% totale imprese – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

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