29 Settembre 2015, h. 13:17

“Non sono una comparsa”, gli artigiani veneziani contro il turismo di massa

non sono una comparsa“Non sono una comparsa. Io sono Venezia” è questo lo slogan scelto da Confartigianato Venezia per una campagna di comunicazione che vuole denunciare la trasformazione della Serenissima negli ultimi anni: da città unica al mondo ad un centro commerciale sommerso dal turismo di massa, che si sta svuotando di residenti e piccoli imprenditori.
“Oggi Venezia è una città omologata, uguale a tante altre città del mondo, con un’offerta commerciale rivolta al basso – denuncia Gianni de Checchi, segretario di Confartigianato Venezia – Come rivolta al basso è la domanda di questo turismo giornaliero”.
Negli ultimi 20 anni Venezia ha perso 270 attività artigianali tradizionali. Ogni anno accoglie più di 20 milioni di turisti l’anno ma non supera i 56mila abitanti. In media fanno un veneziano ogni 365 turisti: 20 volte Ibiza, 6 volte la capitale mondiale del divertimento, Las Vegas. Numeri insopportabili per una città che ha caratteristiche uniche al mondo, che oggi rischia di perdere la sua unicità per lasciare spazio al turismo globale e alla desertificazione del centro storico.
“E’ un problema che bisogna affrontare con un ventaglio di soluzioni – spiega de Checchi – Noi ne proponiamo alcune, a cominciare dal rilancio della residenzialità. Una città senza più residenti è una città che si impoverisce, il tessuto socio-economico si consuma sempre più. E’ quello che sta succedendo a Venezia, che ormai è una città di seconde case, alberghi e pensioni. Nella stragrande maggioranza dei casi, anche le attività commerciali e artigianali sono gestite da persone che non vivono a Venezia – continua il segretario dell’associazione lagunare – Poi c’è la tematica del controllo dei flussi turistici, che secondo noi si fa attraverso un sistema che consenta di stabilire qual è il numero di turisti che la città può accettare fisicamente, perché esiste proprio un problema fisico e limitare gli accessi a quel numero”.
La campagna di comunicazione promossa da Confartigianato Venezia punta su cinque scatti in bianco e nero che ritraggono altrettanti imprenditori associati. L’obiettivo è rilanciare l’orgoglio del tessuto imprenditoriale veneziano, fatto di artigiani e commercianti, di lavorazioni tradizionali che si tramandano in laguna da secoli. “Sono cinque artigiani che lanciano un messaggio di appartenenza alla nostra organizzazione e, al tempo stesso, inviano un messaggio profondo, forte, d’amore alla nostra città. Non siamo comparse, siamo la gente vera che vive e lavora a Venezia. Attenzione, perché senza la gente vera, di Venezia restare un enorme parco a tema”, ha concluso de Checchi.

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