13 Luglio 2015, h. 16:52

730 precompilato, per i Caaf di Confartigianato la sfida continua

Annunciata dal Governo come una svolta epocale per i contribuenti italiani, l’operazione ‘730 precompilato’ sta mostrando le difficoltà che accompagnano il debutto delle grandi novità.
Tanto che la prevista scadenza del 7 luglio per presentare le dichiarazioni dei redditi, nei giorni scorsi è stata prorogata al 23 luglio. Uno slittamento che dovrebbe consentire ai Caaf di smaltire le pratiche in corso e continuare a raccogliere le dichiarazioni dei contribuenti che, quest’anno, sono ben al di sotto della media del 2014, come sottolinea Roberto Chiumiento, Direttore di Caaf Confartigianato: “A fronte dei circa 19 milioni di modelli 730 presentati in Italia l’anno scorso, i dati di quest’anno non sono confortanti. Abbiamo oltre 12 milioni di dichiarazioni presentate entro il 7 luglio, ai quali si aggiunge circa 1 milione e mezzo di soggetti che, con proprio Pin, hanno autonomamente presentato la dichiarazione via web. In tutto quasi 14 milioni di dichiarazioni. Da qui l’esigenza, anche grazie alla proroga tardivamente concessa, di colmare il divario rispetto allo scorso anno. Ma i Caaf non sono ottimisti. Il gap nel numero di dichiarazioni tra il 2014 e il 2015 difficilmente si riuscirà a recuperare da qui alla nuova scadenza del 23 luglio”.
Le novità introdotte dal Governo Renzi sembrano quindi aver rallentato il lavoro dei Caaf e la semplificazione annunciata non pare aver prodotto i risultati voluti.
“La gestione complessiva delle dichiarazioni – sottolinea Roberto Chiumiento – non ha ricevuto un grosso beneficio. Da qui il rallentamento della gestione delle pratiche rispetto allo scorso anno”. Lentezze e difficoltà che, secondo i Caaf di Confartigianato, vanno affrontate con interventi decisi da parte dell’Amministrazione finanziaria. “E’ necessario – sostiene il Direttore Chiumiento – implementare la disponibilità dei dati per quanto riguarda i contribuenti e gli operatori affinchè siano attendibili e completi. E, soprattutto, occorre venire incontro alle esigenze degli intermediari, perchè è inammissibile che, in caso di errore, i Caaf rispondano anche dell’imposta che, sappiamo bene, è costituzionalmente riferita al contribuente”.

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