1 Maggio 2015, h. 23:51

La sfida dei costruttori al Governo: 5.300 cantieri per far ripartire il Paese

building5.300 cantieri in tutta Italia, per un valore di 9,2 miliardi, che possono dare lavoro a 165.000 persone e produrre un giro d’affari di 32 miliardi. La ricetta per far ripartire il Paese l’hanno sfoderata le imprese di costruzioni che si candidano a realizzare quelle opere pubbliche necessarie all’economia e alla tutela del territorio.Una sfida lanciata al Building Day, iniziativa organizzata a Roma il 29 aprile dalle Organizzazioni che rappresentano le aziende di costruzione: Anaepa Confartigianato Edilizia, insieme ad Ance e alle altre associazioni dell’artigianato e delle cooperative. Tutti insieme hanno lanciato un messaggio semplice: se ricomincia a girare il motore dell’edilizia, ci sono vantaggi per tutti, per le aziende, per l’occupazione e per la sicurezza dei cittadini.
“Se non ripartiamo dal piccolo – ha sottolinea Arnaldo Redaelli, Presidente di Anaepa Confartigianato Edilizia – dalla manutenzione, dal restauro, dalla messa in efficienza delle scuole, noi pensiamo che l’edilizia non riesca più a recuperare. E’ questo volàno che ci deve portare a superare l’attuale fase di difficoltà”.
La ricognizione dei 5.300 progetti cantierabili nasce da una richiesta avanzata dal Governo pochi mesi fa. E ora la mappa è completa: si tratta per lo più di piccole e medie opere rapidamente eseguibili e riguardano la sicurezza delle scuole, il miglioramento della vita nelle città, il contrasto del rischio idrogeologico e la manutenzione delle strade. E sono distribuite su tutto il territorio nazionale.
Ora bisogna soltanto sbloccare le risorse per dare il via all’esecuzione.
Proprio questo hanno sollecitato i costruttori al Governo che, per bocca del Viceministro alle Infrastrutture Riccardo Nencini, intervenuto all’iniziativa, ha apprezzato e condiviso il piano degli imprenditori.
Secondo le Associazioni dei costruttori le risorse non mancano: nel Fondo sviluppo e coesione ci sono 39 miliardi da programmare entro questa primavera e se ne potrebbero usare 19 per quattro priorità, rischio idrogeologico, edilizia scolastica, riqualificazione urbana e housing sociale.
“Qui – ha detto il Presidente Redaelli – sono tutte opere che potrebbero essere cantierabili, si tratta solo di mettere a disposizione le risorse, o direttamente dallo Stato oppure dobbiamo cercare di modificare il patto di stabilità. Queste opere sono pronte e noi abbiamo la forte esigenza di partire da queste piccole infrastrutture”.

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