2 Aprile 2015, h. 12:51
STUDI – Da inizio anno occupati -0,2%; nei primi 2 mesi 2015 disoccupati invariati in Italia mentre -0,8% in Eurozona
A febbraio 2015 – secondo mese di applicazione della decontribuzione per le assunzioni a tempo indeterminato – l’occupazione, al netto della stagionalità, segna una flessione dello 0,2% rispetto a dicembre 2014. Nel confronto europeo pubblicato da Eurostat si osserva che da inizio anno il numero dei disoccupati in Italia è invariato mentre in Uem si è ridotto dello 0,8%; nel dettaglio le persone in cerca di lavoro si riducono dell’1,9% in Spagna, dell’1,7% in Germania mentre aumentano dello 0,2% in Francia.
Per creare occupazione non appare sufficiente la via delle riforme, che va combinata con apprezzabili e stabili incrementi della domanda.
A tal proposito si evidenzia che i recenti dati dell’Istat indicano che nella media degli ultimi tre mesi il fatturato del manifatturiero diminuisce dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti, calo tutto concentrato sulla domanda interna (-0,6%) mentre cresce (+1,0%) il fatturato estero. Nel comparto dei servizi nel quarto trimestre del 2014 l’indice del fatturato dei servizi – in questo caso sono disponibili i dati per una analisi tendenziale – registra un aumento dello 0,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ritornando in positivo dopo 2 trimestri negativi; nell’intero anno 2014 il fatturato dei servizi è a ‘crescita zero’. Infine uno sguardo al settore delle costruzioni: nonostante i recenti deboli segnali di risalita, l’indice della produzione nelle costruzioni nella media del trimestre novembre 2014-gennaio 2015 è diminuito dell’1,6% rispetto ai tre mesi precedenti.
Anche per rispondere alla profonda crisi delle costruzioni – ma non solo – le politiche per favorire il lavoro si devono concretizzare in un adeguato apporto di domanda pubblica per investimenti; al contrario, invece, la spesa della PA per investimenti in Italia mostra un profilo decrescente: dal 2,8% del Pil nel 2011 gli investimenti pubblici scendono al 2,2% nel 2015 e proseguiranno la discesa (2,1%) nel 2016.
Come ben segnalato nel recente esame della finanza pubblica dalla Corte dei conti, sul fronte del contenimento della spesa pubblica “il riequilibrio realizzato nel quadriennio è caratterizzato da un crescente sacrificio degli investimenti e delle spese in conto capitale. Una tendenza che accomuna amministrazione centrale ed amministrazioni territoriali.” (Le prospettive della finanza pubblica dopo la legge di stabilità, pag. 49)
VARIAZIONE DISOCCUPATI TRA DICEMBRE 2014 E FEBBRAIO 2015 IN ITALIA E PRINCIPALI PAESI UEM
(var. % cumulata nei 2 mesi delle persone in cerca di lavoro – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat)
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