24 Settembre 2008, h. 19:37
SMALL BUSINESS ACT, L’EUROPA PENSA ALLE PMI. Il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini: Attuare subito in Italia “rivoluzione” per 6 milioni di piccole imprese
Per 23 milioni di piccole imprese europee, di cui 6 milioni attive in Italia, è in arrivo una
‘rivoluzione’. Infatti, il 25 giugno 2008 la Commissione europea ha presentato lo Small
Business Act, che fornisce orientamenti e proposte di azioni politiche da attuare a livello
europeo e negli Stati membri per valorizzare le piccole e medie imprese dell’Ue.
Lo Small Business Act contiene indicazioni su interventi di semplificazione della
Pubblica Amministrazione, sugli aiuti di Stato, sulle politiche di innovazione e
formazione, sul diritto societario e fiscale.
Confartigianato, Cna e Confesercenti considerano lo Small Business Act una grande
opportunità di crescita per le piccole e medie imprese italiane e per questo ne
sollecitano una rapida attuazione nel nostro Paese.
Lo ha ribadito oggi il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini durante un
confronto, svoltosi a Roma, con rappresentanti della Commissione Ue, del Governo, delle
Regioni per comprendere come le proposte europee verranno attuate nel nostro Paese.
Il mondo delle piccole imprese italiane ripone forti aspettative nelle politiche e negli
strumenti che lo Small Business Act (SBA) individua per il rilancio e la crescita dei 23 milioni di
piccole imprese europee. La nuova filosofia che ispira lo Small Business Act è Pensare
innanzitutto in piccolo (Think Small First), quale risposta per contrastare la crisi
economica europea, rappresenta un riconoscimento importante al ruolo che le piccole
imprese hanno in Europa e possono continuare a svolgere se ëaccompagnateí dalla politica
comunitaria e dei singoli Stati membri.
Ma lo Small Business Act è solo un punto di partenza: l’impegno più oneroso a cui
l’Unione Europea è chiamata è quello di dare attuazione e valore cogente a quanto per ora
è descritto in maniera non vincolante.
Secondo le tre Confederazioni, il “valore giuridico dello Small Business Act è un aspetto
chiave” per evitare che il grande impegno politico, intellettuale e programmatico della
Commissione Ue rimanga sostanzialmente lettera morta.
In particolare, le Confederazioni chiedono che i principi dello Small Business Act e
soprattutto del pensare innanzitutto in piccolo vengano adottati come sistema di
riferimento in Italia, nelle diverse articolazioni istituzionali e funzionali a livello nazionale e
regionale. L’auspicio è quello di un approccio politico più fattivo verso le PMI in modo che la
legislazione ed i programmi siano concepiti fin dallíinizio, e poi attuati, nel rispetto delle
esigenze e delle caratteristiche specifiche delle PMI.
Lo Small Business Act – ha sottolineato il Presidente Guerrini – Ë un passo avanti
per i 23 milioni di imprese europee e per i 6 milioni di piccole e medie imprese italiane
e rappresenta una pietra miliare nellíattuazione della Strategia di Lisbona per la
crescita e líoccupazione. Il principio che lo ispira: ìPensare innanzitutto in piccolo.
Think Small Firstî Ë uguale a a quello dello slogan lanciato dal Presidente del Consiglio
Berlusconi alla nostra Assemblea di luglio: ìCiÚ che va bene per la piccola impresa va
bene per il Paeseî.
ìI 10 principi guida dello Small Business Act – ha detto Guerrini – sposano
perfettamente le priorità delle Organizzazioni italiane di rappresentanza delle imprese: la
cultura e lo spirito imprenditoriale, l’avvio d’impresa, la semplificazione della pubblica
amministrazione, líaccesso al credito, líinnovazione e il perfezionamento del mercato
unico, líefficienza energetica e le sfide ambientali.
Guerrini ha chiesto che ìla Commissione Europea e le Istituzioni italiane diano un chiaro
e tempestivo segnale di concretezza, adottando sin da subito alcune iniziative
immediatamente realizzabili e dotando le PMI di strumenti e mezzi necessari per
meglio competere sui mercati.
Bisogna accelerare ha detto – il percorso individuato dal Governo con la manovra di
luglio che ha previsto la riduzione di 4,1 miliardi di euro degli oneri sul lavoro e degli
adempimenti di carattere amministrativo o, con quanto previsto dallíart. 38 del DL
112/08 con Impresa in un giorno.
Tra le priorit‡ indicate da Guerrini: semplificazione nellíavvio e nella trasmissione di
impresa; accesso al credito e miglioramento del rapporto banca impresa; una
normativa sugli appalti pubblici a misura di PMI; modifica della direttiva sui ritardi di
pagamento per assicurare che le PMI siano effettivamente pagate entro il previsto termine di
30 giorni sia da amministrazioni pubbliche che da privati; aliquota IVA ridotta per i servizi
forniti localmente e per settori ad alta intensit‡ di manodopera; recepimento della direttiva
servizi in maniera non penalizzante della qualit‡ della piccola impresa italiana;
interventi in materia di ricerca e innovazione utili per avvicinare le piccole imprese al mondo
della ricerca e delle universit‡, senza sbarramenti in funzione di elevati investimenti; riforma
dei sistemi educativi e formativi che pongano nuovamente al centro delle opzioni di scelta
che si offrono ai giovani anche quella del sapere manuale e del saper fare; interventi in materia
di mercato energetico e di efficienza energetica per finalit‡ ambientali ed eco
efficienti e per líavvio di filiere eco-sostenibili.
Guerrini ha auspicato che il Ministro Scajola dia avvio in tempi brevi allíimpegno
annunciato a luglio a Confartigianato di costituire un Tavolo per líattuazione dello SBA
presso il Ministero dello Sviluppo Economico con il coinvolgimento attivo delle
organizzazioni di rappresentanza delle piccole imprese che assicuri il coordinamento a livello
inter-ministeriale, regionale e territoriale.
Inoltre Guerrini ha sollecitato un sistema di valutazione díimpatto sulle MPI (Micro
e Piccole Imprese) di ogni nuova normativa e creazione di uníAgenzia per le MPI
(Micro e Piccole Imprese fino a 20 addetti), con il compito di elaborare proposte, di
concerto con le parti sociali, finalizzate a favorire lo sviluppo delle imprese con meno di 20
dipendenti e con un ambito di intervento ampio e anche operativo.
Le priorità indicate da Confartigianato, Cna, Confesercenti
Confartigianato, CNA e Confesercenti auspicano inoltre che la Commissione Europea e le
Istituzioni Italiane diano rapidamente corso ad alcune iniziative previste dallo Small Business
Act, che avrebbero una ricaduta sicuramente positiva sulle PMI.
– semplificazione nella costituzione e nella trasmissione di impresa (impresa in
un giorno, minori oneri amministrativi per le PMI del 25% rispetto allí obiettivo del 2012,
adozione del principio ìonce for allî, ad esempio, nella richiesta di informazioni statistiche alle
piccole imprese, autorizzazione unica ambientale, contrasto pratiche commerciali sleali o abuso
di posizione dominante, imprese al femminile, avvio di imprese da parte immigrati);
– favorire líaccesso al credito delle piccole imprese che sopportano tassi e
condizioni più gravose rispetto alle grandi imprese e che ricevono finanziamenti pari all’1-14%
del totale degli impieghi bancari, riservati alle imprese, tanto che sono costrette a fornire
garanzie reali. Particolare attenzione in questíambito va riservata allíaccesso al credito per le
Pmi del Mezzogiorno, anche con un circuito ad hoc microcredito, in un generale contesto di
miglioramento del rapporto banca impresa;
– garantire una normativa sugli appalti pubblici a misura di PMI e attivare punto
unico di contatto basato sulla qualificazione della rete di servizi di supporto alle imprese (in
particolare mercati rientranti nella politica di vicinato – mediterranei e balcanici);
– realizzare entro il 2009 una modifica della direttiva sui ritardi di pagamento per
assicurare che le PMI siano effettivamente pagate entro il previsto termine di 30
giorni sia da amministrazioni pubbliche che da privati ed uníaliquota IVA ridotta per i servizi
forniti localmente e per settori ad alta intensità di manodopera;
– predisporre uníazione per líinnovazione e líinternazionalizzazione a misura per
le PMI (credito per efficienza energetica per finalit‡ ambientali ed eco efficienti, filiere eco-
sostenibili, partnership per la effettiva partecipazione alle misure ed ai suoi risultati per le PMI
del 7° programma quadro di ricerca e sviluppo ed istituto europeo delle tecnologie, attivazione
di “internship” dei centri di ricerca ed organismi tecnici similari per la condivisione e
facilitazione di brevetti nelle PMI) task force settoriale per líaccesso ai mercati internazionali ed
il contrasto della contraffazione);
– far leva sulle PMI per una strategia dello sviluppo sostenibile dei centri urbani
e dei centri minori (impatto della grande distribuzione commerciale, impatto dei processi
liberalizzatori delle direttive comunitarie sui servizi economici di interesse generale con
particolare attenzione ai mercati energetici ed efficienza energetica, telecomunicazioni e servizi
della società dell’informazione, servizi di pubblica utilità etc. );
– garantire un maggiore coinvolgimento delle organizzazioni di rappresentanza
delle PMI nelle politiche e in progetti pilota a carattere strategico, in particolare nei
settori oggetto di profondi mutamenti industriali e per líavvio di nuova imprenditorialit‡ in
settori innovativi;
– assicurare che la nuova forma societaria, la Società privata europea (SPE) che
operer‡ sulla base degli stessi principi uniformi in tutti gli Stati membri dellíUnione Europea,
consenta effettivamente il facile utilizzo della stessa da parte dei piccoli imprenditori
con risparmio di tempo e denaro per aspetti quali le consulenze legali, la gestione d’impresa e
líamministrazione;
– garantire che il nuovo Regolamento Comunitario di esenzione per categoria
sugli aiuti di Stato semplifichi realmente le procedure e riduca costi per le piccole
imprese in modo da accrescere l’intensità di aiuti per le PMI, rendendo per esse più agevole
la fruizione di aiuti in modo singolo o aggregato per la formazione, la ricerca e lo sviluppo, la
protezione ambientale;
– favorire politiche e programmi per le piccole imprese, con il coinvolgimento
diretto delle organizzazioni imprenditoriali, in grado di innalzare la qualit‡ dei modelli
gestionali e dei processi/prodotti, la trasmissione di impresa e stimolare líinteresse per
líimprenditorialit‡ maggiormente qualificata, soprattutto tra i giovani e le donne attraverso
interventi integrati del sistema educativo e formativo;
– rinnovare il mercato del lavoro (flessi-sicurezza nelle PMI ed adattamento ai
mutamenti industriali, Erasmus per gli apprendisti, scuole tecniche professionali e banche dati
settoriali in collaborazione con gli istituti di cultura dei Governi interessati dellíUnione
Europea).
Nel metodo:
– a livello nazionale, attivare un Tavolo per líattuazione dello SBA presso il
Ministero dello Sviluppo Economico con il coinvolgimento attivo delle organizzazioni
di rappresentanza delle piccole imprese che assicuri il Coordinamento a livello inter-
ministeriale, regionale e territoriale;
– introdurre uno Small Think Test ovvero una verifica sistematica con
consultazione delle PMI per il monitoraggio e la valutazione díimpatto garantendo che
tutte le misure per líentrata in vigore di regolamenti e/o decisioni che interessano le piccole
imprese, siano fissate con date precise da parte degli Stati Membri.
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