19 Dicembre 2005, h. 19:11
Natale 2005 – Vince ancora la tradizione Secondo Confartigianato gli italiani spenderanno 100 milioni € per presepi e addobbi artigianali. +5% rispetto al 2004
Come già avvenuto negli ultimi 5 anni, anche a Natale 2005 la tradizione dovrebbe essere più forte della difficile congiuntura economica e per ‘vestire a festa’ la casa non si baderà a spese.
Secondo le rilevazioni di Confartigianato, per l’acquisto di addobbi e presepi artigianali gli italiani spenderanno 100 milioni di euro, con un incremento del 5% rispetto al 2004, quando le vendite hanno sfiorato 95 milioni €.
Secondo i dati di Confartigianato, dal 2000 a oggi, il fatturato delle circa 10.000 aziende artigiane, soprattutto piccole, che producono manufatti legati alle festività natalizie è cresciuto del 12%.
La ‘parte del leone’ spetta al presepe, una tradizione che non conosce crisi. Il comparto dell’arte del presepe conta in tutta Italia circa 3.500 imprese, per un totale di 12.000 addetti.
Le previsioni di Confartigianato indicano per quest’anno un incremento del 5% nella vendita di statuine del presepe. La tradizione impone la terracotta o il legno come materiali utilizzati per realizzare le statuine e materie prime altrettanto naturali (come il legno e il muschio) per la struttura del presepe.
Il prezzo medio, per una statuina dell’altezza di 5-6 cm, va da 5 a 10 Euro. Per quelle più grandi (30 cm d’altezza) e snodabili si parte da 40 Euro. Per acquistare, invece, un presepe completo di tutto si spendono in media circa 100 euro.
La tradizione del presepe è viva in tutto il Paese, anche se più radicata nel Mezzogiorno. In particolare, sono tre le ‘scuole’ italiane famose: quella di Lecce dei cartapestai, quella siciliana dei ‘pasturari’ e, soprattutto, quella napoletana di San Gregorio Armeno, la strada di Napoli ‘culla’ dei maestri artigiani del presepe.
La creazione di un presepe prevede competenze in molte e svariate lavorazioni. Si va, infatti, da quelle della terracotta e del legno, per la vera e propria realizzazione delle statuine, alla fattura degli accessori e dei capi di abbigliamento tipici, a volte realizzati con stoffe damascate e materiali preziosi. Ma anche le lavorazioni del sughero e della cartapesta per la realizzazione dei paesaggi, dei paesini e di tutta la scenografia classica di un presepe. Nel settore sono, dunque, coinvolti falegnami, sarti e cesellatori.
La maggiore concentrazione in Italia di piccole imprese che realizzano miniature per presepi si trova a San Gregorio Armeno, la strada di Napoli nota in tutto il Paese proprio per i suoi ‘pastori’ artistici. Nella ‘via dei presepi’ per eccellenza, sono 60 le botteghe artigiane, che danno lavoro a quasi 180 persone. E’ un mestiere che si tramanda per lo più da padre in figlio e, infatti, molte delle piccole imprese del posto sono a carattere familiare. Anche perché l’arte di creare le statuine del presepe si impara direttamente in bottega, osservando e imitando i vecchi maestri. In media, un artigiano produce ogni giorno 20 pezzi grezzi che, dopo aver preso forma con lo stampaggio, devono essere modellati con il bisturi, in modo da acquistare una vera e propria identità.
E per il presepe non si lavora solo a ridosso delle festività natalizie. A San Gregorio Armeno, ‘l’industria del presepe’ dura dodici mesi. La produzione delle statuine inizia, infatti, a gennaio, per terminare alla fine di ottobre. Dai primi di novembre, poi, il lavoro di bottega lascia il posto alla vendita al pubblico.
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