11 Luglio 2006, h. 14:42
Il Cupla (Comitato Unitario Pensionati Lavoro Autonomo) chiede una legge per affrontare l’emergenza anziani non autosufficienti. La risposta del Ministro Rosy Bindi: “Interventi già nella prossima Legge Finanziaria” ANAP Confartigianato e le altre 7 Associazioni riunite nel CUPLA, rappresentative di 5 milioni di pensionati del lavoro autonomo, chiedono al Governo e al Parlamento risposte efficaci ai gravi problemi di 2 milioni di anziani e la creazione di un Fondo sociale per la non autosufficienza
“A partire dalla prossima Legge Finanziaria inizieremo ad affrontare l’emergenza degli anziani non autosufficienti. Già nei prossimi mesi, lavoreremo insieme con le Organizzazioni interessate per affinare le necessarie soluzioni tecniche”.
Questo l’impegno assunto oggi dal Ministro delle Politiche per la Famiglia Rosy Bindi intervenuta ad una conferenza stampa-dibattito organizzata a Roma dal CUPLA (il Comitato Unitario Pensionati Lavoro Autonomo che rappresenta 5 milioni di pensionati associati a 8 Organizzazioni Imprenditoriali: Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confcommercio, Confesercenti, Confagricoltura, Coldiretti, Cia).
Il CUPLA ha sollecitato una legge che dia risposte efficaci ai gravi problemi dei 2 milioni 100 mila anziani disabili e non autosufficienti. Di questi, 139.000 sono ospiti di presidi residenziali socio- assistenziali. Tutti gli altri vivono soli o in famiglia che, per assisterli, deve spendere da 1.000 a 2.000 euro al mese.
La risposta del Ministro Bindi non si è fatta attendere. “Nel programma elettorale dell’Unione, così come nel DPEF, è indicato l’impegno a creare un Fondo sociale per la non autosufficienza. Ciò non potrà che avvenire fin dalla prossima Legge Finanziaria”. Il Ministro ha aggiunto che “è necessaria una operazione-verità sui fabbisogni di assistenza degli anziani ed è indispensabile certificare la qualità dei servizi di assistenza oggi forniti dalle badanti. Attualmente in Italia sono regolarmente iscritte all’Inps 250.000 badanti, ma quelle che operano irregolarmente sono circa 1 milione. Dobbiamo quindi ristabilire condizioni di legalità, chiarezza e trasparenza in questo delicato settore, anche puntando a garantire la qualificazione professionale di chi si occupa di assistere gli anziani. Bisogna regolarizzare la situazione con una normativa essenziale e snella e responsabilizzando le Regioni. Sarà anche l’occasione per rivedere i criteri di accertamento delle disabilità e degli handicap. Tutto ciò però dovrà avvenire all’insegna della semplificazione, senza creare ulteriore burocrazia. Per arrivare a questi risultati bisogna affinare i dettagli tecnici tra il Governo, il Parlamento e le organizzazioni come le vostre che hanno maturato una competenza organizzativa sul fronte della rappresentanza delle esigenze degli anziani”.
Gia durante la scorsa legislatura le Associazioni dei pensionati aderenti al CUPLA (ANAP Confartigianato; Fnap CNA; Fnpa Casartigiani; 50&Più Fenacom Confcommercio; Fipac Confesercenti; Associazione Pensionati Cia; Federpensionati Coldiretti; Sindacato Pensionati Confagricoltura) avevano raccolto decine di migliaia di firme di anziani loro iscritti per una petizione che sollecitava l’approvazione da parte del Parlamento del disegno di legge sulla protezione sociale e la cura delle persone non autosufficienti, il cui iter si era insabbiato.
Ma il Disegno di legge non ebbe il via libera.
Ora, il CUPLA torna a chiedere al Parlamento e al Governo l’impegno ad approvare una legge che dia risposte efficaci ai gravi problemi di milioni di anziani e delle loro famiglie. In questo modo, anche il nostro Paese si allineerà a quanto già fatto in altri Stati europei quali ad esempio Francia e Germania.
Tale richiesta, accompagnata dalle petizioni firmate dai pensionati, è stata inviata dal Coordinatore del CUPLA, e rappresentante di Confartigianato, Aldo Zappaterra al Presidente del Consiglio Romano Prodi e ai Presidenti della Camera Fausto Bertinotti e del Senato Franco Marini.
“La condizione di non autosufficienza di molte persone anziane – hanno spiegato oggi il Coordinatore del CUPLA Zappaterra ed il Segretario dell’ANAP Confartigianato Fabio Menicacci – rappresenta un problema sociale a cui lo Stato non dà risposte efficaci. Peraltro l’emergenza è destinata ad acuirsi sempre più con l’invecchiamento della popolazione. Secondo le previsioni, entro i prossimi 20 anni il numero di anziani oltre i 65 anni crescerà di quasi il 30%. In aumento anche gli over 80 anni. Quasi la metà delle persone anziane vive con una pensione al di sotto dei 535 euro al mese ed il 27% percepisce una pensione dai 535 ai 700 euro. Tutto ciò accresce l’incertezza per il futuro”.
“Gli anziani, anche quelli che stanno bene in salute – ha aggiunto Zappaterra – vivono nel timore che il progredire della vecchiaia oppure una malattia possano precipitarli in una situazione di dipendenza dagli altri. D’altra parte oggi l’onere di auto-organizzarsi è lasciato quasi interamente alle famiglie. Ma esse non sono più nelle condizioni di trovare al loro interno le possibilità di assistere i propri anziani. Peraltro il ricorso alle badanti comporta disponibilità economiche sempre più scarse se si considera la riduzione del potere di acquisto delle pensioni e, in generale, dei redditi delle famiglie. Tutto ciò rende la situazione insostenibile”.
Da qui la richiesta del CUPLA di istituire un Fondo Sociale nazionale contro il rischio di non autosufficienza.
In questo modo, ogni cittadino potrà avere la certezza del diritto di essere assistito adeguatamente anche in presenza di grave handicap e che venga privilegiata il più possibile la soluzione dell’assistenza domiciliare.
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