20 Ottobre 2007, h. 08:25
WELFARE E MERCATO DEL LAVORO Il Presidente Giorgio Guerrini: “No ad approccio ideologico che crea distorsioni e discriminazioni. Le imprese chiedono pragmatismo”
Il Protocollo sul Welfare è intriso di un approccio ideologico che crea discriminazioni tra lavoratori autonomi e lavoratori dipendenti e scarica sui giovani gli oneri di una spesa pubblica ingigantita dai costi previdenziali. Per questi motivi Confartigianato, così come le altre Confederazioni dell’artigianato e del commercio che insieme rappresentano 4 milioni di imprese, non lo ha firmato”.
E’ quanto ha dichiarato oggi Giorgio Guerrini, Presidente di Confartigianato, intervenuto all’iniziativa “Dal Pacchetto Treu alla Legge Biagi. Dare valore al lavoro” organizzata a Roma dal Comitato nazionale per la difesa e l’attuazione della legge Biagi.
“Le imprese – ha sottolineato Guerrini – non vogliono e non hanno bisogno di un approccio ideologico che crea distorsioni e che, ad ogni cambio di legislatura, cancella le riforme fatte dal Governo precedente. Chiedono invece un sano pragmatismo che consideri il merito e l’impatto delle riforme sul sistema economico, che ne valuti gli aspetti positivi e ne migliori quelli critici”.
A questo proposito, Guerrini si è soffermato sugli elementi positivi della Legge Biagi “che – ha detto – in una linea di continuità con il Pacchetto Treu, pone al centro delle relazioni sindacali la logica della partecipazione e non il conflitto, valorizzando la bilateralità e la contrattazione di secondo livello, vale a dire le esperienze peculiari della cultura partecipativa espressa dall’artigianato ”.
Tra gli aspetti della Legge Biagi che invece Guerrini chiede di modificare vi è la normativa sull’apprendistato “che sta creando grossi problemi alle imprese artigiane e sta facendo diminuire le assunzioni di apprendisti nell’artigianato, perchè non tiene conto che l’apprendista di un vetraio artistico non può essere trattato alla stessa maniera dell’apprendista cassiere di una banca”.
“Il processo di modernizzazione del mercato del lavoro e delle relazioni di lavoro, di cui le imprese ed il sistema Paese hanno urgente necessità – ha concluso Guerrini – può essere efficacemente perseguito soltanto se il punto di partenza condiviso per ogni riforma è la collaborazione delle parti sociali e non il conflitto. Lontani da approcci ideologici”.
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