1 Febbraio 2008, h. 23:55
70.000 artigiani mobilitati per Carnevale. 420 milioni la spesa in maschere, dolci, scherzi
Carnevale rimane un appuntamento significativo per l’attività di molti artigiani soprattutto nei settori della lavorazione della carta e del cuoio, sartoria, acconciatura, estetica, pasticceria, carpenteria.
Secondo stime di Confartigianato, sono circa 70.000 i piccoli imprenditori che in questo periodo entrano in azione per realizzare maschere, costumi, acconciature, trucchi, dolci tipici, carri allegorici, attività di intrattenimento.
Per costumi e maschere di Carnevale realizzati dai laboratori artigiani, Confartigianato prevede che gli italiani spenderanno circa 200 milioni di euro ai quali si aggiungono quasi 120 milioni per i consumi riguardanti le specialità alimentari tipiche. Altri 100 milioni verranno spesi in oggetti della tradizione carnevalesca: scherzi, giochi, coriandoli, stelle filanti.
Le tradizionali maschere in cartapesta, in cuoio, in tessuto o in ceramica vengono prodotte da 3.500 laboratori di artigianato d’arte. Per una maschera fatta a mano, i prezzi partono da circa 30 euro e possono arrivare a superare i 300 euro per i modelli più preziosi.
Coriandoli e stelle filanti escono dalle circa 2.000 imprese artigiane che lavorano la carta, le parrucche sono realizzate da 7.000 acconciatori a cui si devono aggiungere almeno 3.000 estetiste e truccatori. I costumi, i cui prezzi partono da un minimo di 50 euro per i modelli più semplici, nascono dalle mani di 2.900 sarti.
A Carnevale 45.000 pasticcerie e panifici artigiani si sbizzarriscono a creare specialità tipiche e diverse in ogni Regione (crostoli, galani, frappe, frittelle, castagnole, cenci, zeppole, chiacchiere, bugie). Secondo rilevazioni di Confartigianato, gli artigiani prevedono di sfornare 17.000 tonnellate di frittelle e castagnole (pari a circa 160 milioni di pezzi) e 3.200 tonnellate tra frappe, chiacchiere, galani. Quanto ai prezzi, sono rimasti sostanzialmente stabili rispetto all’anno scorso: si va dai 15 ai 20 Euro al chilogrammo per castagnole e frittelline; da 0,80 centesimi ad 1 euro per una frittella ripiena.
Scherzi, giochi, fuochi d’artificio, attività di intrattenimento e spettacolo sono la classica coreografia di Carnevale alla cui realizzazione si dedicano circa 1.500 imprese artigiane.
I carri allegorici (il cui costo medio si aggira sui 13.000 euro) e le attrezzature per le sfilate vengono costruiti e montati da 3.000 carpentieri e sono impreziositi dalla fantasia di circa 1.000 decoratori.
Almeno 50 le manifestazioni organizzate in tutta Italia per festeggiare il Carnevale. La località più visitata è Venezia, città in cui più strettamente si intrecciano le antiche tradizioni dell’artigianato e del Carnevale. Un patrimonio culturale cui si ispirano i più qualificati artigiani veneziani, tra cui 150 laboratori che realizzano le famose maschere in cartapesta e in cuoio e 20 laboratori di costumistica teatrale.
A rivaleggiare con gli artigiani del capoluogo veneto vi sono quelli di località come Viareggio, con i suoi carri allegorici realizzati da 14 storici ‘carristi’, cui si affiancano almeno un migliaio di altri artigiani e dai 400 ai 500 occupati ‘stagionali’ impegnati nella produzione di tutto ciò che ‘fa Carnevale’ e che, soltanto nella città della Versilia, realizzano un fatturato di circa 10 milioni di euro.
Altrettanto famose sono le manifestazioni di Ivrea, di Arco (in provincia di Trento), di Verona, di Putignano (in provincia di Bari), di Massafra (in provincia di Taranto), di Matera, di Messina.
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