17 Novembre 2014, h. 17:45
MANOVRA – Inverte tendenza, ma timida su rilancio economia
“Positivo il complesso della manovra, con apprezzabili tratti espansivi, in controtendenza rispetto all’approccio rigorista finora adottato”.
Questo il giudizio sul Ddl Stabilità espresso oggi dai rappresentati di Rete Imprese Italia all’audizione presso la Commissione Bilancio della Camera.
Rete Imprese Italia rileva, però, la necessità di accentuare gli interventi per il rilancio dell’economia e degli investimenti, con un sostegno più energico ad alcune linee già definite nel Decreto “Sblocca Italia”, come il recupero e la riqualificazione del territorio, gli interventi per l’edilizia, un sostegno più deciso all’innovazione nelle PMI. “Mancano all’appello – fa rilevare Rete Imprese Italia – misure per migliorare l’accesso al credito delle Pmi, ridurre il costo dell’energia, semplificare la tassazione immobiliare e le norme ambientali”.
Secondo Rete Imprese Italia, la manovra si regge su una consistente ma ancora insufficiente riduzione della spesa pubblica. Il rigoroso rispetto dei tagli a sprechi e spese improduttive sarà decisivo per l’intera economia italiana: altrimenti le clausole di salvaguardia possono stroncare ogni ipotesi di ripresa con l’aumento dell’aliquota IVA dal 10% al 13% e quella del 22% al 25,5%, con un effetto cumulato nel 2018 di 28,9 miliardi di euro di maggiore pressione fiscale.
Sempre in tema fiscale, se è apprezzabile la diminuzione del carico fiscale sulle imprese con la deduzione del costo del lavoro dall’imponibile Irap, occorre che la riduzione riguardi anche i 3 milioni di imprese senza dipendenti con un innalzamento della franchigia Irap, evitando la beffa addirittura di un incremento dal 3,5% al 3,9% per questi soggetti. Secondo Rete Imprese Italia, poi, l’inserimento nella legge di stabilità della riforma del regime dei minimi anticipa a stralcio la più complessiva e necessaria riforma di tutti i regimi contabili prevista dalla legge delega di riforma fiscale. Altrettanto urgente la riforma per il regime semplificato con determinazione dei redditi per cassa e l’accessibilità all’IRI (Imposta sul reddito imprenditoriale) per tutte le imprese. Nel merito del nuovo regime dei minimi, è necessario innalzare di 10.000 euro i limiti di ricavo per accedere a questo intervento.
Le imprese fino a 50 dipendenti dovranno anche affrontare le difficoltà derivanti dal diritto dei dipendenti di farsi anticipare la quota annuale di Tfr in busta paga dal marzo prossimo. Un’operazione che – sollecita Rete Imprese Italia – deve avvenire, come ha assicurato il Premier Renzi, con un meccanismo che renda davvero neutro l’impatto sulla capacità finanziaria e sui costi delle piccole imprese.
Rete Imprese Italia fa poi rilevare che rimane aperto e caratterizzato da ritardi il problema del pagamento alle imprese dei debiti pregressi della PA. Nonostante gli strumenti messi in campo stiano producendo effetti positivi, il tema deve restare nell’agenda delle priorità del Governo.
Positivo il giudizio sulla riduzione triennale del costo contributivo a carico delle imprese che faranno assunzioni a tempo indeterminato. Insieme alle nuove regole introdotte dal decreto Poletti sul tempo determinato e le attese riforme del mercato del lavoro, possono consentire una ripresa dell’occupazione appena si creeranno le condizioni per una ripresa del mercato interno.
Rete Imprese Italia apprezza la conferma per il 2015 dell’intensità dei bonus per le ristrutturazioni edili e la riqualificazione energetica, rispettivamente al 50% e al 65%, misure definite “indispensabili per stimolare il comparto delle costruzioni che vive una gravissima contrazione di mercato, anche a causa dei continui aumenti di tassazione sugli immobili”. Al proposito, viene sollecitata una urgente revisione dell’Imu sugli immobili strumentali posseduti dalle imprese.
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