11 Marzo 2009, h. 14:45
Le piccole imprese pagano il prezzo più alto della stretta creditizia CRISI: le Confederazioni delle Pmi chiedono incontro urgente al Presidente dell’Abi Faissola
Affrontare, attraverso l’avvio di un tavolo di confronto costruttivo, la revisione dei modelli di valutazione delle banche per la concessione del credito alle piccole e medie imprese, alla luce dell’attuale crisi economica che rischia di vanificare ogni iniziativa rivolta a sostenere gli investimenti: a chiederlo, in una lettera inviata al Presidente dell’Abi Corrado Faissola, sono i Presidenti delle Organizzazioni dell’artigianato, del commercio e dei servizi: Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti.
Nella lettera, Basso, Guerrini, Malavasi, Sangalli e Venturi osservano come “ad oggi manchi una sede di confronto effettivo con l’Abi sul tema del credito”, ciò che preclude la possibilità di svolgere un’analisi costante dell’evolversi della crisi e, conseguentemente, definire le misure per rimuovere i disagi che colpiscono duramente le piccole e medie imprese: riduzione degli affidamenti, aumento dei tempi di istruttoria, appesantimento dei tassi e delle condizioni accessorie, nonché un aumento del contenzioso della richiesta di rientro dagli affidamenti
“Il sistema bancario, nonostante gli interventi legislativi a sostegno – si osserva nella lettera – continua a valutare il merito creditizio delle imprese sulla scorta di un concetto di ‘impresa meritevole’ che andrebbe invece reinterpretato e aggiornato rispetto all’attuale contesto”. Per questo le Confederazioni richiamano tutte le componenti della società e dell’economia ad un “atteggiamento più responsabile” affinché si proceda ad avviare “un giusto confronto sulla tematica del credito, anche per approfondire ogni utile strategia che orienti gli Istituti bancari ad un atteggiamento di maggiore disponibilità nei confronti del sistema produttivo”.
Roma, 11 marzo 2009
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