4 Agosto 2009, h. 20:45
Lampade abbronzanti, nessun pericolo se fatte da professionisti Dopo le polemiche innescate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla pericolosità dei raggi UV, scienziati e Governo sottolineano la pericolosità dei trattamenti soltanto se fatti senza le dovute precauzioni e le indicazioni delle estetiste.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha elevato il livello di pericolosità dei raggi ultravioletti delle lampade abbronzanti scatenando non poche polemiche tra gli imprenditori del settore, i clienti dei centri estetici ma, soprattutto, all’interno della stessa comunità scientifica.
Se l’equipe di ricercatori dell’Agenzia per la ricerca sul cancro dell’Oms ha classificato come “cancerogeni” i raggi UV, che dal 1992 venivano considerati “probabilmente cancerogeni”, altre ricerche dimostrano che non sono i raggi stessi a mettere in pericolo la pelle, ma l’uso sbagliato, prolungato e inopportuno che se ne fa.
Uno studio internazionale, che ha coinvolto Australia, Canada, Stati Uniti e Gran Bretagna, ha dimostrato che “sono i geni umani il vero fattore di rischio”, e non i raggi naturali del sole o quelli artificiali dei macchinari usati nei centri estetici. Secondo Tim Spector, genetista epidemiologo del King’s College di Londra, infatti, “il vero pericolo per la pelle sta nel numero di nei di una persona, altro che nell’esposizione ai raggi UV”.
Una tesi che contrasta con la decisione dell’Oms di innalzare il livello di rischio e che coincide, invece, con le iniziative adottate già da tempo dai centri estetici di Confartigianato Imprese.
“Confartigianato Estetica – sottolinea Anna Parpagiolla, Presidente di Confartigianato Estetica – ha fornito tutte le opportune indicazioni agli imprenditori associati, oltre ad una serie di consigli per la clientela, per un’abbronzatura che non metta a repentaglio la salute degli utenti dei centri estetici. Chi si vuole sottoporre ad un trattamento abbronzante deve definire un programma con l’estetista, seguendone le indicazioni sulle modalità e l’intensità del trattamento, tracciando un percorso che sia in linea con la sensibilità della pelle e sottolineando le precauzioni da prendere prima di iniziare il trattamento”.
Confartigianato Estetica ha già redatto un decalogo per la clientela, e soprattutto per i più giovani, “che spesso abusano selvaggiamente dei trattamenti estetici”, oltre ad una serie di indicazioni per le estetiste, professioniste con esperienza, in grado di individuare le criticità della pelle di ogni persona che si rivolge ai centri estetici e di consigliare il trattamento migliore per la propria tipologia di pelle. Nel decalogo delle estetiste associate a Confartigianato, inoltre, è già presente il divieto di eseguire i trattamenti abbronzanti per i minorenni, regola adottata in Europa soltanto dalla Germania e che anticipa le volontà del Governo italiano.
“Il Ministero sta studiando delle linee guida sulle lampade abbronzanti, intanto guardo con assoluto favore l’iniziativa di autoregolamentazione di Confartigianato Estetica, che già vieta il solarium ai minorenni”. Le parole sono del Sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, che annuncia che presto anche il Ministero approverà una normativa in linea con i principi espressi da Confartigianato Estetica nel proprio codice di autoregolamentazione a tutela della salute dei propri clienti.
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