21 Ottobre 2009, h. 20:27
Riforma servizi pubblici locali Confartigianato: “Da liberalizzazione più qualità, efficienza, risparmio”
Confartigianato apprezza la riforma dei servizi pubblici locali prevista dal decreto legge 135 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 25 settembre. Ma ritiene opportuno completarla favorendo una maggiore integrazione tra le aziende pubbliche e le imprese private e riconoscendo un ruolo più cogente ai cittadini-utenti. Perplessità, poi, sui tempi del regime transitorio previsti dal decreto che rinviano ulteriormente l’entrata in vigore delle nuove norme.
Queste le indicazioni espresse oggi dai rappresentanti di Confartigianato nel corso di un’Audizione alla Commissione Affari Costituzionali del Senato
Secondo Confartigianato “la riforma è l’occasione per passare dagli annunci ai fatti e realizzare quella liberalizzazione dei servizi pubblici locali troppo a lungo rinviata e che potrà consentire di qualificare e innovare l’offerta, offrire alle imprese un’occasione di sviluppo, generare maggiore efficienza e risparmi per i consumatori”.
“Finora – secondo i rappresentanti di Confartigianato – abbiamo assistito soltanto a ‘prove tecniche di liberalizzazione’ con il risultato che, tra luglio 2004 e luglio 2009, le tariffe dei servizi pubblici locali non energetici sono aumentate del 28%, quasi il triplo del tasso di inflazione cresciuto del 10,4%. In particolare, le tariffe dell’erogazione di acqua sono aumentate del 33,4%, quelle per la raccolta rifiuti sono cresciute del 29,6%, quelle dei trasporti pubblici su strada del 15% e le tariffe per i servizi di fognatura sono aumentate del 26,1%. Rincari ben superiori a quelli registrati nei Paesi dell’area euro, dove le tariffe dei servizi pubblici locali non energetici, tra luglio 2004 e luglio 2009, hanno fatto registrare una crescita del 16,6%”.
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