15 Aprile 2025, h. 16:12 Notizia

MERCATI ESTERI – Granelli a Expo 2025 Osaka: ‘Il Valore Artigiano per lo sviluppo globale sostenibile e a misura d’uomo’

Nella giornata dedicata alla celebrazione del Made in Italy, il Padiglione Italia a Expo 2025 Osaka ha ospitato l’evento – promosso da Altagamma in collaborazione con Confartigianato e il Commissariato Generale per l’Italia a Expo 2025 – dal titolo “Creatività e Design, Artigianato e Innovazione. Italia e Giappone a confronto”. L’iniziativa, alla quale ha preso parte il Presidente di Confartigianato Marco Granelli, ha riunito figure di primo piano delle istituzioni, del mondo del design, dell’impresa, per un dialogo tra due culture che – seppur geograficamente lontane – condividono la stessa visione estetica: quella che fa della bellezza un valore e della manifattura un’arte.

A dare il via ai lavori, i saluti istituzionali di Matteo Lunelli, Presidente di Altagamma, che ha sottolineato l’importanza di promuovere il Made in Italy in contesti internazionali strategici come il Giappone, “Paese che condivide con l’Italia l’altissima considerazione per l’artigianato d’eccellenza e il design d’autore”. Accanto a lui, Mario Vattani, Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka, e l’Ambasciatore d’Italia in Giappone Gianluigi Benedetti, hanno tracciato la cornice istituzionale dell’incontro, evidenziando il ruolo della diplomazia culturale come motore per il rafforzamento delle relazioni economiche e creative tra i due Paesi.

Nel suo intervento, il Presidente Granelli ha offerto una visione profonda del ruolo dell’artigianato nell’economia globale contemporanea, sottolineando come l’essenza stessa del Made in Italy sia radicata nella cultura del fare, nel rispetto della materia e nella capacità di innovare senza perdere il legame con la tradizione.

Granelli ha aperto il suo intervento con parole che hanno immediatamente evocato l’alto valore simbolico della giornata: «L’Expo è sempre una promessa: quella di un futuro possibile, costruito insieme». E in quell’“insieme”, Granelli ha voluto includere idealmente due mondi solo geograficamente lontani – Italia e Giappone – ma culturalmente vicini quando si tratta di artigianato, design e attenzione al dettaglio.

Il cuore del suo messaggio è stato il concetto di Valore Artigiano, che non è semplicemente una categoria economica, ma un paradigma culturale, una visione del mondo in cui la qualità non è un effetto collaterale del lavoro, ma la sua ragion d’essere. «Non è un’etichetta. È un modo di vivere, di creare. È il gesto esperto delle mani, certo. Ma anche l’intelligenza del cuore, la responsabilità verso ciò che si fa e verso chi lo riceverà.»
Granelli ha ribadito che il vero artigiano non si limita a produrre, ma interpreta la trasformazione, guida il cambiamento, plasma il futuro. In un’epoca segnata dalla transizione digitale e dalle sfide ambientali, l’artigianato può e deve essere un attore protagonista, capace di coniugare innovazione e umanità, tecnica e bellezza.


Ascolta l’intervista del Presidente Granelli a ‘Il Caffè di Radio1’ su Rai Radio 1


Granelli ha invitato a superare la dicotomia tra tradizione e innovazione. Nei laboratori italiani, così come in quelli giapponesi, la memoria convive con il futuro: si utilizzano nuove tecnologie, strumenti digitali, automazione intelligente, ma senza perdere l’anima del mestiere. «L’artigiano non teme la macchina: la usa per portare più lontano la sua visione.»
È questo approccio che rende l’artigianato non un’eredità del passato, ma una leva di competitività per il futuro. Un modello a misura d’uomo, sostenibile, che mette al centro le persone, i territori, la qualità.
Granelli ha anche citato il progetto “Benfatto”, frutto della collaborazione tra Confartigianato e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, pensato per raccontare la bellezza dell’artigianato italiano al pubblico globale. Attraverso video, fotografie e storie immersive, Benfatto mostra ciò che troppo spesso resta invisibile: il gesto, l’intuizione, la lentezza operosa che precede ogni oggetto ben fatto. «Ogni oggetto ha un’origine. Ogni creazione ha un’anima. E il mondo ha bisogno di riconnettersi con questo significato.»
Granelli ha voluto lanciare un messaggio chiaro e potente: il Made in Italy non è solo una firma commerciale, ma una promessa culturale. Un impegno verso un’economia che non omologa, ma valorizza le differenze. Che non consuma, ma costruisce relazioni. Che cresce senza perdere l’identità. Il Made in Italy è una promessa di qualità, bellezza e responsabilità. Gli artigiani non subiscono la trasformazione, la guidano. E costruiscono un futuro più umano, con le mani, con la mente, ma soprattutto con il cuore”.

L’evento ha rappresentato un momento di alta riflessione culturale, ma anche di proposta concreta, in cui l’Italia intende proporsi come modello di equilibrio tra innovazione, creatività e tradizione produttiva. In questo senso, il dialogo con il Giappone, così ricco di affinità e reciproche ispirazioni, può essere un’occasione per costruire nuove alleanze culturali e commerciali.

E se – come ha detto Granelli – “ogni oggetto ha un’anima”, è chiaro che, da Osaka, l’anima del Made in Italy ha parlato chiaro: profonda, autentica, proiettata verso il futuro. Ha quindi ringraziato i promotori dell’evento – Altagamma, il Commissariato Italiano e il Padiglione Italia – e ha rivolto un pensiero a ogni artigiana e artigiano, in Italia, in Giappone, nel mondo, «che ci ricordano ogni giorno che creare è anche un atto d’amore».

Federico Mollicone, Presidente della VII Commissione Cultura della Camera, ha ribadito il sostegno delle istituzioni italiane alla valorizzazione dell’artigianato, inteso come componente fondamentale della nostra identità culturale ed economica.

L’evento ha visto un momento di particolare rilievo nel panel internazionale di designer e creativi, moderato da Davide Rampello, curatore dell’installazione “L’Icosaedro” di Altagamma. Il designer italiano Fabrizio Giugiaro, insieme ai colleghi giapponesi Kenya Hara (MUJI) e Ken Hokuyama, ha discusso i temi dell’estetica funzionale, della purezza formale e dell’artigianalità evoluta, in un confronto che ha evidenziato la complementarità delle due scuole culturali.

Accanto a loro, anche i celebri chef Luca Fantin (Bulgari Tokyo) e Shin Takagi hanno parlato di contaminazioni tra cucina, design e territorio, mostrando come anche il gusto sia un linguaggio del progetto.
Nell’ultima parte del convegno, Sabina Belli, CEO di Pomellato e Vicepresidente Altagamma, ha parlato della visione contemporanea del lusso e del ruolo centrale dell’artigianato nei brand italiani, mentre Kentaro Shishido, responsabile delle strategie di merchandising del gruppo Isetan Mitsukoshi, ha raccontato come il pubblico giapponese percepisca il Made in Italy come garanzia di autenticità, con una forte attrazione per le storie di “chi fa”.

 

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