12 Settembre 2024, h. 16:45 Studi

STUDI – Le tendenze e i territori della ceramica artistica nel report presentato a Nove (VI)

Le imprese del comparto della ceramica artistica, una delle preziose nicchie del made in Italy, stanno affrontando una fase ciclica incerta, dominata dal rallentamento del commercio internazionale e da una stretta monetaria che sta riducendo la propensione ad investire delle imprese che, per un settore ad alta intensità di energia come quello della ceramica, frena la twin transition, green e digitale.  In tale contesto va colta con favore la decisione odierna del Consiglio direttivo della BCE di ridurre di 25 punti base il tasso di riferimento per la politica monetaria.

L’analisi delle tendenze del settore è contenuta nel report ‘Ceramica ad alta vocazione artigiana – imprese, trend e prospettive del territorio presentato sabato 7 settembre 2024 al convegno “Ceramic@rtigiana, il futuro delle imprese fra innovazione e tradizione” organizzato a Nove (Vicenza) da Confartigianato Imprese, Confartigianato Imprese Veneto e Confartigianato Imprese Vicenza, nell’ambito della 27ª Festa della Ceramica di Nove. Qui per scaricare il report.

Nell’intervento di Enrico Quintavalle, Responsabile dell’Ufficio Studi, sono stati presentati di dati chiave del settore.  Il comparto della ceramica – che realizza soprattutto ceramica artistica e tradizionale, vasellame, altri articoli di uso domestico e articoli ornamentali di ceramica – conta a fine giugno 2024 2.974 imprese, con una spiccata vocazione artigiana: le 2.222 imprese artigiane sono infatti quasi i tre quarti (74,7%) del comparto, incidenza che è 3,5 volte il 21,3% rilevato per il totale economia. Le imprese della ceramica generano un fatturato di 450 milioni di euro, di cui il 62,4% viene esportato (quota superiore di 16,0 punti percentuali rispetto al 46,5% del Manifatturiero), ed un valore aggiunto di 182 milioni di euro. Le micro e piccole imprese (MPI) generano l’82,9% dell’occupazione, il 59,9% del valore aggiunto ed il 54,3% del fatturato del settore. Per quanto riguarda l’occupazione, il comparto della ceramica conta 6.123 addetti, di cui 3.697 sono nell’artigianato rappresentando il 60,4% degli addetti del comparto. Nel 2023 nelle professioni legate alla produzione di ceramica le micro e piccole imprese richiedono 860 lavoratori, di cui 540, pari al 62,8% sono di difficile reperimento, quota che supera di 14,7 punti il 48,1% del totale entrate in MPI. Nell’intervento di Carlotta Andracco dell’Ufficio Studi di Confartigianato Vicenza, è delineato il quadro dei territori della ceramica italiana. Metà (51,2%) delle imprese totali del comparto si concentrano in quattro regioni: Sicilia con 488 imprese (16,4% del totale), Campania con 432 imprese (14,5%), Toscana con 330 imprese (11,1%) e Veneto con 272 imprese (9,1%). Tra le principali regioni – ognuna con almeno 100 imprese totali – si rileva una incidenza dell’artigianato superiore alla media per Sardegna con l’84,5%, Puglia con l’83,9%, Sicilia con l’82,6%, Umbria con il 78,7% e Veneto con il 76,1%.

Quasi la metà delle imprese (48,8%) del comparto della ceramica si concentra in dieci province: Perugia con 243 imprese (8,2% del totale), Catania con 203 imprese (6,8%), Firenze con 187 imprese (6,3%), Salerno con 185 imprese (6,2%), Napoli con 182 imprese (6,1%), Vicenza con 169 imprese (5,7%), Messina con 90 imprese (3,0%), Taranto con 73 imprese (2,5%), Palermo con 61 imprese (2,1%) e Milano con 57 imprese (1,9%).

Nella ceramica vi è una elevata la presenza di imprese femminili. Come sottolineato nell’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato presentata al 2° congresso internazionale in Puglia tenuto lo scorso 8 marzo, la ceramica è il 5° comparto tra 203 settori manifatturieri per quota di imprese guidate da donne.

Il made in Italy della ceramica – Secondo le ultime evidenze disponibili relative ai 12 mesi terminanti a maggio 2024, le esportazioni del comparto della ceramica ammontano a 339 milioni di euro. Il Veneto è la prima regione per esposizione delle esportazioni di prodotti in ceramica con una incidenza pari all’1,13% sul valore aggiunto regionale, quasi il triplo dello 0,44% nazionale, davanti a Umbria (0,86%), Lazio (0,80%) e Toscana (0,55%).

 

 

Le imprese del comparto della ceramica nelle regioni: dettaglio per carattere artigiano

II trimestre 2024. Imprese registrate. Codici Ateco 2007: 23.41, 23.49 e 23.4 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

Esposizione per export di prodotti in ceramica per regione

Anno 2023. Incidenza % export su valore aggiunto regionale, 23.4 Ateco 2007 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

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