31 Maggio 2024, h. 12:36

BOLOGNA – “PMI e disastri climatici”, proposte e strumenti per affrontare le calamità naturali nel convegno di Confartigianato Bologna

In Italia, il 25% delle piccole e medie imprese può subire danni legati alla crisi climatica. Bologna è la città metropolitana con i territori più esposti a rischio esondazioni. In Emilia Romagna le aree potenzialmente allagabili raggiungono il 45,6% dell’intero territorio regionale e la popolazione esposta supera il 60%”. Il 14,6% del territorio dell’Emilia-Romagna è classificato a pericolosità elevata e molto elevata per rischio frane. I danni diretti e i costi per l’emergenza relativi all’alluvione di un anno fa ammontano a 8,5 miliardi di danni (dato del Dipartimento di Protezione civile Emilia Romagna). Questi sono alcuni dati emersi durante l’evento “Pmi e disastri climatici. Strumenti di prevenzione, gestione e tutela per la business continuity”, organizzato da Confartigianato Bologna Metropolitana lo scorso 30 maggio al Savoia Hotel Regency di Bologna.

“La nostra regione è in una situazione di grande fragilità idrogeologica. Siamo vicini agli Appennini con tanti corsi d’acqua che determinano un sistema fragile che chiaramente ci mette più a rischio di altre realtà – afferma Daniele Righetti, direttore AR.TER Regione Emilia RomagnaDobbiamo lavorare, anche con iniziative come questa, per far crescere la consapevolezza di come sia importante agire per contrastare e adattarsi al cambiamento climatici che stiamo subendo. Dobbiamo agire sul tema della mitigazione per ridurre gli effetti delle emissioni in atmosfera, mettendo in campo diverse attività. Deve cambiare la mentalità e l’atteggiamento, una cosa impegnativa, ma vedo che le imprese sono molto sensibili su questo aspetto. La sfida che abbiamo davanti la si vince collaborando come abbiamo sempre fatto, con nuove energie per raggiungere un obiettivo comune”.

“Siamo di fronte a cambiamenti che richiedono dei nuovi approcci di intervento. Tra i principali strumenti individuati dall’Unione Europea ci sono gli ESG (Environment, Social, Governance), criteri che sono alla base del rapporto di sostenibilità delle aziende e che si occupano degli aspetti ambientali, sociali e di governance aziendale – spiega Guido Lena, direzione Politiche economiche, Ambiente e Sostenibilità di Confartigianato Imprese – Si tratta di capire come si possono applicare alle imprese artigiane e quali i possibili benefici. Certo, soprattutto per le micro e piccole imprese si tratta di sforzi notevoli perché riguardano una rivoluzione del modo di pensare e di fare impresa. Non si tratta più solo di prendere risorse, produrre e consumare, ma di rivedere tutta la politica imprenditoriale in modo da ridurre al minimo l’impatto ambientale, sociale e favorire la sicurezza del lavoro, garantendo contestualmente un buon governo delle imprese. A fronte di questo grande sforzo ci sono dei vantaggi in termini di competitività sul mercato del lavoro e del credito in un mondo che si impegna per combattere i cambiamenti climatici”.

“La sfida che le imprese hanno oggi è quella di reagire ad eventi così drammatici in maniera diversa. In questo momento sullo scenario nazionale c’è una proposta di legge sulla gestione delle calamità immediatamente dopo l’intervento della Protezione civile, che dimostra la volontà del governo di centralizzare un metodo e tecniche per affrontare tutti i disastri, da quelli dovuti ai cambiamenti climatici fino ai terremoti – aggiunge Daniela Scaccia, Segretario generale Anaepa Confartigianato – E tutti necessitano di uno stesso approccio scientifico nella gestione del post calamità. Come Anaepa siamo all’interno di questo processo decisionale, come portatori di un contributo che viene dall’esperienza territoriali, portando la richiesta di una semplificazione per fare in modo che le norme siano misurate anche sulle piccole imprese”.

“Confartigianato Bologna Metropolitana ha messo in campo questa iniziativa ad un anno dai tragici eventi del maggio 2023 con una valenza formativa sia sul fronte interno sia per il sistema delle imprese e i liberi professionisti, con l’intento di analizzare quelli che possono essere degli strumenti che ci aiutano a prevenire le calamità naturali o a ridurre gli impatti – sottolinea Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Bologna Metropolitana – I nostri artigiani sono i veri protagonisti della vita del territorio, uomini e donne che sono stati capaci di reagire alla drammaticità degli eventi facendo rete, aiutandosi a vicenda per mitigare gli effetti dell’alluvione. Il nostro obiettivo è quindi di mettere in campo tutto ciò che è possibile per assicurare la sicurezza e la continuità lavorativa delle imprese in contesti climatici che sono sempre meno un’anomalia”.

“L’obiettivo della giornata odierna è stato quello di creare sinergie tra professionisti, creare una rete di servizi per garantire la continuità d’impresa, trasmettere conoscenze, e da questo punto di vista questa nostra iniziativa di confronto e formazione ha centrato pienamente gli obiettivi – afferma Micaela Utili, responsabile Sistemi di gestione specialistici e sostenibilità di Confartigianato Bologna Metropolitana Il cambiamento climatico in atto è inarrestabile, i dati lo dimostrano, quindi come Confartigianato siamo impegnati a individuare tutti gli strumenti necessari e disponibili per aiutare le imprese e chi ci lavora, con un occhio attento alla sostenibilità”.

Questo appuntamento, a cui ha partecipato il mondo delle professioni, non è l’unica iniziativa in cantiere, “infatti nei prossimi mesi, grazie anche al contributo della Camera di Commercio di Bologna attiveremo uno sportello per la verifica dei temi ambientali ed etici che interessano le imprese ad ampio spettro, in collaborazione con un’importante società di certificazione”, conclude Utili.

rss