20 Febbraio 2024, h. 15:35
SICILIA – Confartigianato firma primo contratto di lavoro integrativo regionale per alimentazione e panificazione
Nei giorni scorsi in Sicilia è stato firmato il primo contratto di lavoro integrativo regionale per il comparto dell’alimentazione e della panificazione. Fra le novità più apprezzate, il lavoro a intermittenza che permette alle imprese di affrontare i momenti di maggiore produzione e un incremento sul salario per i lavoratori.
Un contratto che nasce da un lavoro di squadra, da un confronto continuo e serrato tra le parti datoriali e i sindacati dei lavoratori che con un giusto equilibrio sono giunti alla stesura dell’accordo. Le parti hanno ritenuto anche di fondamentale importanza la creazione di un osservatorio regionale per una lettura puntuale del settore alimentazione e panificazione nel territorio siciliano e hanno individuato nell’ente bilaterale artigianato siciliano (l’Ebas) la sede presso la quale costituire e avviare le attività dell’organo.
Per stesura e firma, nella sede dell’Ebas, si sono incontrati il presidente e il segretario di Confartigianato Sicilia, Daniele La Porta e Andrea Di Vincenzo (coadiuvati da Manuela Cardillo), il presidente e il segretario di Cna, Sebastiano Battiato e Piero Giglione (coadiuvati da Tindaro Germanelli), il coordinatore regionale di Casartigiani, Maurizio Pucceri (coadiuvato da Mario Albanese), il presidente di Claai, Orazio Platania (coadiuvato da Dario D’Agata) e i rappresentanti delle segreterie regionali dei sindacati. Fai-Cisl era rappresentata dal segretario generale regionale Adolfo Scotti, Flai-Cgil dal segretario generale regionale Antonino Russo e Uila-Uil dal segretario generale regionale Antonino Marino e dai segretari regionali Vincenzo Savarino e Giuseppe La Bua.
Il contratto di secondo livello è uno strumento essenziale sia per le aziende sia per le lavoratrici e i lavoratori, in grado di salvaguardare le professionalità artigiane e garantire lo sviluppo e la continuità dell’impresa. Il contratto si applica a tutte le aziende artigiane e a quelle realtà che, pur non essendo artigiane, occupano fino a 15 dipendenti.
Tra le novità principali la possibilità di applicare il lavoro a chiamata in tutti gli ambiti di applicazione del contratto, a titolo sperimentale, per un anno (dal 1° marzo di quest’anno al 28 febbraio del 2025) per un totale di 75 giornate all’anno superando il carattere soggettivo dell’età e, l’incremento dell’1,6% sul salario per il 2024 a favore delle lavoratrici e dei lavoratori.
“Un risultato storico per la Sicilia – commentano Daniele La Porta e Andrea Di Vincenzo, rispettivamente presidente e segretario di Confartigianato Sicilia – per il quale abbiamo lavorato a lungo con un confronto serrato con le altre associazioni e con i sindacati dei lavoratori. Diamo così forza al nostro ruolo, che è anche quello di firmare contratti cuciti su misura per il nostro mondo. Confartigianato ha avuto un ruolo trainante nella contrattazione e siamo fieri di essere giunti alla firma dell’accordo. Vigileremo adesso, con l’osservatorio che abbiamo costituito, sulla corretta applicazione del contratto e lavoreremo per chiudere accordi di secondo livello anche in altri comparti dell’artigianato”.
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