27 Gennaio 2025, h. 16:13 Studi

STUDI – Edilizia, il 69,3% delle imprese sono artigiane. La fase di transizione e le sfide del settore nel Rapporto Anaepa-Confartigianato

Il settore edilizio italiano si trova in una delicata fase di transizione, con segnali di tenuta e crescita nel breve termine, ma per il 2025 si delinea una frenata degli investimenti mentre le imprese affrontano le sfide strutturali legate alla demografia, alla mancanza di personale qualificato e agli interventi per edifici più sostenibili.

L’analisi del settore è contenuta nel report ‘2025, le prospettive per l’edilizia’ presentato il 23 gennaio 2025 in occasione del webinar organizzato da ANAEPA-Confartigianato Edilizia e dall’Ufficio di Studi di Confartigianato Imprese. Dopo l’introduzione di Stefano Crestini, Presidente ANAEPA-Confartigianato Edilizia, che ha presentato “Noi che veniamo da lontano”, la campagna di comunicazione della filiera delle costruzioni, Enrico Quintavalle e Silvia Cellini dell’Ufficio Studi di Confartigianato hanno presentato il Report (qui per scaricarlo) a cui sono seguire le conclusioni di Daniela Scaccia, Segretario Nazionale ANAEPA-Confartigianato Edilizia.

Nel corso del 2024, con l’ingresso nell’era del post-Superbonus, il comparto delle Costruzioni registra un significativo dinamismo della produzione, del valore aggiunto e degli investimenti, anche grazie al sostegno degli interventi del PNRR che riguardano i fabbricati non residenziali e le opere infrastrutturali. Nel 2024 si registra ritorno alla crescita dell’occupazione, mentre persiste una elevata difficoltà di reperimento personale, amplificata dalla crisi demografica in corso. A fine 2024 le attese sulla produzione delle imprese delle costruzioni rimangono in positivo.

Le previsioni per il 2025 delineano una flessione degli investimenti totali in costruzioni. Gli interventi di riduzione delle detrazioni fiscali per edilizia rendono difficili da raggiungere gli ambiziosi target di crescita tasso di riqualificazione delle abitazioni, obiettivi ulteriormente rialzati dalla direttiva europea sugli edifici green.

Il report dell’Ufficio Studi di Confartigianato sul settore dell’edilizia offre una panoramica dettagliata sulle dinamiche del mercato, le prospettive future e i principali fattori che influenzano il comparto. Tra gli altri temi esaminati nel rapporto il contributo degli stranieri, con il 25,4% delle imprese artigiane gestite da stranieri e con i dipendenti stranieri che sono il 22,7% del totale dei dipendenti del settore.  Viene proposta una fotografia della filiera dell’edilizia e il quadro di imprese e occupati nel settore.

I numeri chiave di imprese e lavoro – Le costruzioni si contano 538 mila imprese attive nei registri dell’Istat, di cui 373mila sono artigiane, pari ad oltre i due terzi (69,3%) del comparto. Nel settore lavorano 1,6 milioni di addetti, di cui 762mila, pari a circa la metà (48,4%), lavorano nell’artigianato.

Il trend dell’occupazione in Ue nel territorio – Nei primi nove mesi del 2024 l’occupazione nel settore edilizio cresce del 4,8%. rispetto al 2023, con un incremento maggiore rispetto alla media dell’economia (+1,8%). Nel confronto internazionale l’occupazione delle Costruzioni in Italia fa meglio della media Ue (+1,0%) e di Francia (+4,2%), mentre la recessione in Germania pesa anche sull’occupazione del settore edilizio (-6,1%).

In chiave territoriale l’incremento di occupati nelle costruzioni è più marcato e pari al +9,2% nel Mezzogiorno, tra le cui maggiori regioni spiccano la Sicilia con il +15,2% e la Campania a +12,4%. Crescita marcata e superiore alla media anche in Veneto con il +10,5%, Piemonte con il +8,2%, Toscana con il +8,0% e Puglia con il +6,7%.

 

Dinamica occupati Costruzioni nei principali paesi Ue

Media I-III trim. 2024, var. % su  I-III trim. 2023 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

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