13 Gennaio 2025, h. 14:44 Studi
STUDI – Dazi Usa e costi energia tra i rischi per le imprese nel 2025 esaminati nel 32° report di Confartigianato
Nel 2024 l’economia italiana è stata caratterizzata da una crescita moderata (PIL a +0,5%), con una debolezza degli investimenti a seguito della stretta monetaria e un ritardo della ripresa della domanda internazionale. Per il 2025 si prospetta un’accentuazione della crescita (PIL a +0,8%), sostenuta dai consumi privati e una ripresa della domanda internazionale. Persistono dei rischi orientati al ribasso sulle previsioni. Tra questi una persistente debolezza della manifattura e le incertezza sulle prospettive dell’edilizia nell’era del post-Superbonus. Altri fattori di rischio sono riferiti all’impatto economico delle guerre in corso e alle tensioni geopolitiche che rallentano gli scambi internazionali. Effetti negativi sul sistema delle imprese italiane potrebbero derivare dall’inasprimento della guerra commerciale Usa-Cina, l’estensione delle misure protezionistiche estese alle esportazioni dell’Ue e un aumento del prezzi delle commodities energetiche.
L’analisi degli scenari del 2025 per le imprese italiane sono stati al centro del 32° report di Confartigianato su trend economia, congiuntura e MPI, presentato stamane in un webinar aperto dal Segretario Generale Vincenzo Mamoli e concluso da Bruno Panieri, Direttore delle Politiche economiche Qui per scaricare il 32° report.
Nell’intervento di Enrico Quintavalle, Responsabile dell’Ufficio Studi di Confartigianato, sono state presentate le prospettive del 2025 alla luce delle più recenti tendenze della congiuntura e del quadro macroeconomico caratterizzate dalle crisi di natura geopolitica, con una specifica attenzione alla direzione del commercio internazionale, alla luce dei possibili dazi Usa, le ricadute su made in Italy e manifattura, con un aggiornamento sull’evoluzione delle crisi della moda e della meccanica. L’analisi territoriale, presentata da Carlotta Andracco dell’Ufficio Studi di Confartigianato Vicenza, propone le ultime tendenze dell’export – con un approfondimento sul grado di esposizione dei territori sul mercato degli Stati Uniti – del mercato del lavoro, del credito alle MPI, nel contesto della crisi demografica.
Dazi e prezzi del gas – I dazi annunciati dagli Stati Uniti potrebbero ulteriormente rallentare la ripresa delle vendite del made in Italy. Ricordiamo che gli Stati Uniti, superando la Francia nel 2022, sono il secondo mercato delle esportazioni italiane, che nel 2024 (ultimi dodici mesi a settembre) sono pari a 66.422 milioni di euro di cui 17.851 milioni sono prodotti in settori con una maggior concentrazione di micro e piccola impresa (MPI): alimentari, moda, mobili, legno, metalli e altre manifatture, tra cui gioielleria ed occhialeria. Secondo le stime dal National Board of Trade Sweden – agenzia governativa svedese per il commercio internazionale – in uno scenario più sfavorevole, con l’applicazione di dazi addizionali del 20% sulle importazioni degli Usa (del 60% su quelle dalla Cina), si avrebbe un calo del 16,8% dell’export totale dell’Italia verso gli Stati Uniti e nello scenario di una applicazione di dazi aggiuntivi del 10% il calo sarebbe del 4,3%.
Sul fronte delle commodities energetiche si registrano tensioni sui prezzi del mercato elettrico e del gas. Mentre i prezzi retail di energia elettrica e gas nel 2024 rimangono superiori del +46,9% ai livelli del 2021 – anno precedente allo scoppio della crisi energetica – a gennaio 2025 il prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica è del 55,1% superiore ai minimi di aprile 2024, mentre l’ Italian Gas Index elaborato da GME risulta superiore del 76,1% rispetto i minimi di febbraio dello scorso anno.
Inoltre, nel 32° report sono delineate le prospettive del ciclo dell’edilizia e le tendenze del mercato del lavoro. Sulle politiche economiche è stato analizzato l’andamento dei prestiti e degli investimenti delle imprese alla luce della decisione sui tassi da parte della BCE dello scorso 12 dicembre e i nodi della finanza pubblica dopo il varo della manovra di bilancio. Il lavoro si conclude con l’elenco aggiornato con link delle News Studi sul portale confederale, le pubblicazioni dell’Ufficio Studi in area ‘Studi e ricerche’ e gli articoli su QE-Quotidiano Energia.
Prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica (PUN) e Italian Gas Index (scala dx)
Gennaio 2023-gennaio 2025: media mensile, gennaio 2025 al 13/1, euro al MWh Gas, IGI da 20 luglio 2023 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Gme
Notizie correlate:
- STUDI – Costi dell’energia e sostenibilità nella transizione green, il report di Confartigianato nel webinar del 22 ottobre
- ENERGIA – Da Confartigianato allarme caro-bollette: “Le piccole imprese pagano per le grandi aziende energivore”
- ENERGIA – CEnPi festeggia 20 anni di energia per le imprese e le famiglie
- MEDIA – Intervista di Granelli su QN: “Manovra equilibrata. Ora prosegua impegno per le piccole imprese”