12 Novembre 2024, h. 11:42 Notizie

IMPRESE DEMANIALI – Evidenza pubblica su concessioni è legge. Penalizzati su indennizzi. Urge strategia con i Comuni su gare

Il decreto-legge “Salva Infrazioni”, il 6 novembre, ha passato la seconda lettura al Senato. Ora si attende solo la firma del Presidente della Repubblica perché il provvedimento diventi legge a tutti gli effetti. I Comuni avranno poi tempo sino al 30 giugno 2027 per concludere le gare.

A stabilire i “paletti” per le gare delle concessioni saranno gli stessi Comuni che dovranno organizzare i bandi muovendosi nella cornice del DL Salva Infrazioni. In tale contesto sarà necessario un serrato e costruttivo rapporto con le amministrazioni per ottenere quantomeno che i concorrenti ai bandi possano partecipare per il rilascio di un un’unica e sola concessione per impresa istante. Anche il ruolo di coordinamento dell’Anci diventa importante.

Ad avviso di Mauro Vanni, Presidente di Confartigianato Imprese Demaniali, si tratta di una situazione inspiegabile. Il Governo ha voluto una norma che peggiora notevolmente la Legge Draghi e anche le richieste dell’Ue. Si tratta certamente di una svolta epocale per la gestione delle spiagge italiane, ma non per gli operatori del settore. Il mancato riconoscimento del valore aziendale delle imprese, misura respinta da Bruxelles che lo ritiene un vantaggio improprio ai concessionari uscenti, le mette in grave difficoltà. Unici aspetti non negativi riguardano le associazioni sportive dilettantistiche che gestiscono le spiagge senza finalità di lucro e la possibilità per i concessionari di lasciare installati i manufatti amovibili fino all’aggiudicazione della gara, anche fuori stagione.

“Siamo sconcertati – dichiara Vanni- perché non viene riconosciuto il valore delle nostre imprese. È previsto un indennizzo al concessionario uscente solo per gli investimenti eventualmente fatti negli ultimi cinque anni. Ma chi ha investito in questo periodo di totale incertezza? Inoltre, non viene introdotto un limite massimo del numero di concessioni che un singolo soggetto potrà richiedere. Per i grandi gruppi industriali si aprirà quindi un’autostrada e il modello italiano di gestione della risorsa spiaggia rischierà di sparire e con lui migliaia di micro e piccole imprese artigiane”

 

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