1 Luglio 2024, h. 12:10
IMPRESE DEMANIALI – Confartigianato sostiene l’emendamento sugli indennizzi agli operatori balneari
Confartigianato Imprese Demaniali sostiene l’emendamento promosso al DL Agricoltura sugli indennizzi agli operatori balneari. Esso non si pone in contrasto con le gare pubbliche, bensì intende introdurre dei ‘paracadute’ per gli attuali concessionari in vista delle inevitabili procedure selettive.
L’emendamento dà seguito agli impegni, recentemente assunti dal Governo con l’accoglimento dell’ordine del giorno al DL Coesione, a fornire una soluzione alle criticità sollevate dagli operatori del settore.
Nello specifico, si vorrebbe istituire l’obbligo, per gli eventuali concessionari subentranti, di corrispondere un indennizzo economico agli uscenti mediante l’inserimento dell’art 37-bis nel codice della navigazione che introdurrebbe modificazioni all’indennizzo del concessionario uscente per le concessioni demaniali ad uso turistico-ricreativo.
Laddove le concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali per finalità turistico-ricreative e sportive siano riassegnate tramite procedure selettive, è riconosciuto al concessionario uscente un indennizzo a carico del concessionario subentrante in misura corrispondente al valore aziendale dell’impresa insistente sull’area oggetto della concessione calcolato secondo la norma UNI 11729:2018. Inoltre, risulta funzionale al perfezionamento della procedura della corresponsione dell’indennizzo, una riformulazione dell’art.49 c.n. (Devoluzione delle opere non amovibili e diritto di prelazione) secondo cui il titolare della concessione, prima della sua scadenza, può manifestare all’autorità competente un interesse alla prosecuzione dell’uso della medesima al netto del riconoscimento del valore aziendale. A seguito della procedura di selezione, qualora la concessione sia assegnata a soggetto diverso dal precedente concessionario, al concessionario uscente è riconosciuto l’indennizzo di cui all’articolo 37-bis.
Si sostiene pertanto il lavoro svolto dal Tavolo tecnico che ha stabilito la non scarsità della risorsa e l’individuazione di una mappatura delle aree disponibili per lo sviluppo di servizi turistici-ricreativi e sportivi e di quelle in cui attualmente già insistono servizi in concessione, indicando il dato nazionale e quello disaggregato a livello regionale, nonché le tipologie di mercato interessate, secondo criteri quantitativi e qualitativi che tengano conto della collocazione geografica, delle caratteristiche morfologiche, del valore commerciale e del pregio ambientale e paesaggistico in rapporto al bene pubblico oggetto di concessione.
Infine occorre permettere al titolare della concessione, prima della sua scadenza, di manifestare all’autorità competente un interesse alla prosecuzione dell’uso della medesima esprimendo una prelazione al netto del riconoscimento del valore dell’impresa insistente sul demanio e di una possibile rivalutazione aziendale. Nelle more delle procedure selettive è consentito quindi al concessionario che intenda concorrere per il rinnovo della concessione rivalutare i beni di impresa, inclusi gli immobili alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’attività di impresa.