3 Giugno 2024, h. 11:00 Notizie
CINEMA E AUDIOVISIVO – Confartigianato a fianco dei lavoratori del settore: ‘Siamo a rischio sopravvivenza’
“Condividiamo e sosteniamo le ragioni della protesta dei lavoratori del settore cinematografico e audiovisivo. La situazione è realmente drammatica e l’intero comparto è a rischio sopravvivenza.
È urgente ripensare le scelte che il Governo ha inteso fare negli ultimi mesi”. Così Corrado Azzollini, presidente nazionale di Confartigianato Cinema e Audiovisivo, commenta lo stato di agitazione che martedì 4 giugno vedrà manifestare in piazza Sant’Apostoli, a Roma, lavoratori e tecnici del cine-audiovisivo.
L’attuale situazione di incertezza relativa al tax credit – ossia il principale strumento di agevolazione soprattutto per le micro, piccole e medie imprese italiane del settore – ha di fatto paralizzato le aziende e, con esse, le relative maestranze. Sebbene le risorse siano state ripartite, le regole d’ingaggio per accedere allo strumento non sono state ancora definite e, peraltro, in base alle notizie disponibili, nelle intenzioni del Ministero della cultura parrebbero disegnare un sistema estremamente penalizzante proprio per le MPMI. I testi dei decreti attuativi circolati negli scorsi giorni, infatti, imporrebbero ad esempio che per accedere al tax credit un’impresa di produzione debba disporre di un accordo di una “primaria società di distribuzione”, o ancora, di garantire un certo numero di giornate di uscite in sala oggi improponibili.
Si tratta di norme che, se confermate, significherebbero chiusura certa per un’intera filiera, con conseguenze pesantissime sotto il profilo economico ma anche occupazionale e sociale.
“Non è solo il presente a preoccupare – continua Azzollini – ma soprattutto il futuro. Se venisse confermata questa impostazione l’Italia, nonostante sia da sempre eccellenza nel mondo del cinema per qualità delle produzioni e livello di preparazione di tecnici e maestranze, verrebbe surclassata ancor più dagli altri competitor europei, come Spagna, Francia e Germania, che hanno invece scelto di investire nel comparto, sostenendo le imprese nazionali. Sarebbe un colpo mortale per il cinema italiano e le piccole imprese che ne sono l’espressione più autentica e rilevante. È quello che abbiamo già segnalato da tempo e continuiamo a dichiarare in occasione di ogni tavolo ministeriale: urge una netta inversione nelle scelte che si stanno facendo in merito al nostro cinema ed è necessario compierla prima che sia troppo tardi”.