29 Aprile 2024, h. 17:06
ARTISTICO – A Firenze il convegno di Confartigianato “Il restauro è intelligenza artigiana. La riforma del Codice penale dei beni culturali”
In occasione della Mostra Internazionale dell’Artigianato di Firenze, che si svolge dal 25 aprile al 1° maggio, Confartigianato Imprese, in collaborazione con Confartigianato Imprese Firenze, ha organizzato il convegno “Il Restauro è Intelligenza Artigiana – La riforma del Codice Penale dei Beni Culturali”, in programma il 30 aprile presso la Sala della Scherma della Fortezza da Basso, nel cuore di Firenze. L’evento è un’occasione di approfondimento e dibattito sulla recente riforma dei reati contro il patrimonio culturale.
La riforma, entrata in vigore a marzo 2022, ha rivoluzionato il panorama normativo, ridefinendo l’assetto della disciplina penale al fine di garantire una tutela più efficace del nostro inestimabile patrimonio culturale. In particolare, saranno esaminate le nuove fattispecie di reato introdotte e l’aggiornamento del sistema di tutele, aspetti di fondamentale importanza per la categoria dei Restauratori e per tutti coloro che operano nel settore.
L’evento, oltre ad informare gli associati di Confartigianato, punta anche a coinvolgere attivamente tutti gli stakeholder del territorio, promuovendo un dialogo costruttivo tra le Forze dell’ordine e la comunità locale. Solo attraverso una maggiore consapevolezza e una collaborazione sinergica sarà possibile preservare e valorizzare al meglio il nostro straordinario patrimonio culturale.
“Il danneggiamento dei Beni culturali – sottolinea il presidente di Confartigianato Restauro Roberto Borgogno – ha assunto in questi anni forme di inciviltà, per puro richiamo mediatico; senza una vera conoscenza delle implicazioni che questi atti portano alle opere delicate e fragili. A questo scopo nasce la modifica del codice penale dei Beni Culturali, con l’inasprimento di alcune pene e delle sanzioni pecuniarie, per chi esegue tali atti dolosi. Dobbiamo essere tutti consapevoli della grande responsabilità che abbiamo come società civile nella gestione e mantenimento del nostro patrimonio culturale. Le restauratrici ed i restauratori di beni culturali svolgono quotidianamente un prezioso lavoro di recupero di varie tipologie di manufatti e superfici e offrono la loro esperienza alla committenza per salvaguardare e valorizzare al meglio qualsiasi opera. Dal 2022 eseguire Restauri senza l’ausilio di questi professionisti è diventato un reato penale, rendendo di fatto questa figura fondamentale nel processo di tutela: dalla fase progettuale a quella esecutiva, sino al collaudo dell’intervento conservativo. Il nostro patrimonio culturale non è un bene che ci è stato dato in eredità dai nostri avi (Convenzione di FARO), ma un prestito che ci è stato elargito dalle generazioni future, affinché lo lasciamo a loro in condizioni migliori di come lo abbiamo ricevuto”.
Leggi il programma del convegno “Il Restauro è Intelligenza Artigiana – La riforma del Codice Penale dei Beni Culturali”