4 Dicembre 2023, h. 15:15 Notizie
EMILIA ROMAGNA – Ecco come la tecnica influenza gli esseri umani: il professor Galimberti alla conferenza organizzata da Confartigianato
Più di trecento persone hanno assistito alla conferenza “L’Uomo nell’età della tecnica” tenuta dal filosofo e saggista Umberto Galimberti e organizzata da Confartigianato Emilia-Romagna il 29 novembre a Bologna. Ad ascoltare la lectio magistralis del prof. Galimberti su come la tecnica influenzi la vita degli esseri umani, vi erano imprenditori e funzionari delle associazioni territoriali del Sistema Confartigianato.
“Se Prometeo, il titano che nel mito donò la tecnica agli uomini – ha detto il professor Umberto Galimberti – è colui che vede in anticipo, noi siamo coloro che nel nome della tecnica vanno avanti senza sapere cosa troveranno. Non siamo più noi a controllare la tecnica, è lei che controlla noi: nella scienza, nella cultura, nella socialità, nella politica, nell’educazione. E questo deve preoccuparci perché l’azione della tecnica non riguarda l’etica. La tecnica, che ha sostituito la politica come luogo di decisione, è al servizio dell’ottimizzazione di tutte le procedure. La tecnica, in sostanza, agisce come la ‘volontà di potenza” nicciana. La tecnica vuole se stessa e l’essere umano fa parte dell’apparato che deve raggiungere un determinato scopo, senza potersi porre il problema di chi abbia davanti”.
“Il professor Galimberti – spiega Davide Servadei, presidente di Confartigianato Emilia-Romagna – ci ha offerto alcuni strumenti del pensiero per capire il tempo in cui stiamo vivendo, quale sarà il nostro prossimo futuro e quali saranno i problemi che dovremo affrontare. Le sue parole ci accompagneranno e ci aiuteranno ad affrontare le domande a cui dobbiamo dare risposta nel più breve tempo possibile per affrontare con più serenità il futuro. Il messaggio è che dobbiamo porre di nuovo l’uomo al centro. Nessuno più di noi, che siamo produttori di PIL sociale come diciamo spesso, abbiamo bisogno di sapere cosa succederà, di conoscere l’indirizzo che la storia prenderà. Perché è da come sapremo muoverci all’interno di quel panorama che dipende il futuro delle nostre imprese, delle nostre famiglie e delle nostre comunità”.
“La tecnica è la più alta forma di razionalità, come ci ha ricordato il professor Galimberti. Ma la creatività e la passione che vivono nelle officine, nelle botteghe, nei laboratori devono restare vitali perché sono strumenti di felicità – commenta Amilcare Renzi, segretario regionale di Confartigianato -. Felicità è una parola che non si sente spesso nei convegni e nelle iniziative dedicate al mondo dell’impresa. Per noi la felicità non è qualcosa di individualistico e men che meno è definita da un indice statistico. Nella nostra cultura la felicità discende dalla soddisfazione di creare qualcosa di bello e funzionale, di offrire lavoro, di far crescere le nostre famiglie e le nostre imprese con dignità. È ed è per questo che per noi la felicità deve essere di comunità”.
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