12 Luglio 2023, h. 09:44
CINEMA E AUDIOVISIVO – Riforma del tax credit: no a tagli lineari, salvaguardare lavoro delle piccole imprese
Si è svolto presso il Ministero della Cultura, il primo tavolo con le associazioni di categoria convocato dalla Sottosegretaria di Stato sen. Lucia Borgonzoni per giungere alla riforma delle attuali norme che regolano il credito d’imposta nel campo delle produzioni cinematografiche. Per Confartigianato Cinema e Audiovisivo era presente il presidente nazionale Corrado Azzollini.
Il “tax credit”, come viene chiamato dagli operatori del settore, è stato negli ultimi anni uno strumento fondamentale a supporto di un settore che rappresenta, nello scenario internazionale, uno dei fiori all’occhiello del nostro Paese per dinamicità della produzione audiovisiva.
Una vivacità che – per Confartigianato – è da attribuirsi in gran parte al lavoro delle piccole e medie imprese che hanno mostrato un elevato grado di creatività e di propensione all’innovazione, caratteristiche che da sempre sono nel DNA del cinema italiano.
“Per questo motivo – ha dichiarato Corrado Azzollini – pur condividendo gli obiettivi del Ministero, ossia qualificazione delle produzioni e abbattimento dei fenomeni distorsivi, a nostro avviso è necessario prevedere riforme indirizzate a salvaguardare l’accesso delle micro e piccole imprese che intendono utilizzare lo strumento per sviluppare prodotti di elevata qualità”.
Per fare questo occorre agire con cambiamenti mirati e non con tagli orizzontali basati sul criterio del fatturato o del volume d’affari. Al contrario, secondo Azzollini “rivedere l’intensità d’aiuto del tax credit prevedendo, ad esempio, una quota base uguale per tutti gli aventi diritto e una cospicua premialità da assegnare solo ai vincitori di avvisi regionali, ministeriali o di risorse erogate da enti certificati può sicuramente scoraggiare operazioni di mera speculazione.
Allo stesso modo, l’obbligatoria disponibilità di un contratto con un’impresa di distribuzione testimonia la bontà del progetto e assicura la sua finalizzazione”.
Altri requisiti importanti potrebbero essere, secondo Confartigianato, la dimostrazione di una organizzazione stabile, con lavori dipendenti a cui si applichino i CCNL stipulati dalle associazioni datoriali e sindacali maggiormente rappresentative e la previsione di un tetto massimo di agevolazione in valore assoluto per evitare che poche grandi imprese possano di fatto esaurire o assorbire la gran parte delle risorse presentando pochi progetti di grande importo.
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