31 Marzo 2023, h. 11:08 Studi
STUDI – Rapporto Meccanica 2023 – Investimenti macchinari in tre anni +9,8% vs -4,9% Germania. Vocazione all’export al top per Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte e Veneto
La meccanica è una delle punte di diamante della manifattura italiana e uno dei settori chiave della tecnologia e dell’innovazione del nostro paese. I dati del settore sono contenuti nel Rapporto Confartigianato Meccanica 2023 presentato ieri dall’Ufficio Studi in occasione della convocazione dei Consigli Direttivi congiunti dei mestieri di Confartigianato Meccanica ospitata dal Villaggio Confartigianato al Mecspe di Bologna. Qui per scaricarlo.
La meccanica italiana realizza un fatturato di 327,9 miliardi di euro ed esportazioni per 220,2 miliardi di euro, il 35,2% delle vendite all’estero del nostro Paese, risultati raggiunti grazie al lavoro di 150.494 imprese, di cui più di una su due (57,6%) è una impresa artigiana, per un totale di 86.702 imprese. In termini occupazionali gli ambiti settoriali in cui operano le imprese della meccanica contano ben 1.064.523 addetti in micro, piccole e medie imprese con meno di 250 addetti, pari al 72,1% del totale, una quota doppia rispetto al 34,9% della Germania e superiore di ben 24,1 punti rispetto alla media Ue del 48,1%.
Sul fronte della produzione, nel 2022 si registra una stazionarietà dell’attività nella meccanica (-0,3%), ma nel confronto internazionale si delinea la maggiore resilienza del settore in Italia, che ha quasi completamente recuperato (-0,5%) il livello pre pandemia del 2019 mentre l’Ue a 27 segna un calo del 3,2%, con gli altri maggiori paesi Ue che presentano forti ritardi, con Spagna a -5,1%, Francia a -9,4% e la Germania a -10,9%.
Nel contesto di maggiore resilienza degli investimenti in Italia evidenziata da una nostra recente analisi, si osserva una vivacità anche per gli investimenti in impianti e macchinari. A fronte della stretta monetaria in corso, nel quarto trimestre 2022 la dinamica congiunturale di questa tipologia di beni capitali rallenta ma rimane positiva (+1,9%) e superiore a quella della Francia (+1,2%), mentre si registra una flessione dell’1,4% in Ue a 27, del 3,6% in Germania e del 6,1% in Spagna. Rispetto al livello pre pandemia l’Italia è l’unico tra i maggiori paesi europei a registrare una robusta crescita (+9,8%) degli investimenti in macchinari tra 2019 e 2022, a fronte del calo dello 0,9% in Francia, del 4,3% in Spagna e del 4,9% in Germania.
La resilienza della meccanica italiana è particolarmente apprezzabile, considerato che il settore rimane sotto pressione sotto diverse angolazioni: per la stretta monetaria in corso, per il parziale rientro dei prezzi dell’energia e delle materie prime e per la difficoltà di reperimento del personale, variabili che sono state esaminate in dettaglio nel Rapporto 2023.
In ambito territoriale, prendendo a riferimento le principali regioni per ammontare di esportazioni della meccanica, si rileva una maggior propensione all’export per Emilia-Romagna dove le esportazioni del settore rappresentano il 28,6% del valore aggiunto regionale, Friuli-Venezia Giulia con il 28,1%, Piemonte con il 23,6% e Veneto con il 21,7%, quattro regioni che concentrano il quasi la metà (47,9%) delle vendite all’estero del settore.
Questi dati sono contenuti nell’Appendice statistica “Meccanica: imprese, artigianato, export e lavoratori difficili da reperire”.
Investimenti in macchinari rispetto i livelli pre-pandemia nei maggiori paesi Ue a 27
Anno 2022. Var. % cumulata sul 2019, valori a prezzi costanti – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
Incidenza dell’export della Meccanica sul valore aggiunto per regione
% export 2022 su val. aggiunto 2020. Primo gruppo: reg.>1 mln € export – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
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