17 Gennaio 2023, h. 13:02 Notizie

STUDI – Manifattura recupera (+0,1%) livelli pre pandemia, in ritardo Germania (-5,9%) e Francia (-4,9%). Il trend della manifattura artigiana

Diverse incognite delineano un 2023 all’insegna dell’incertezza per le imprese italiane, mentre il settore manifatturiero – più esposto agli effetti del caro energia – mostra segnali di rallentamento dell’attività produttiva, dopo una ripresa post pandemia che è stata più robusta rispetto agli altri paesi europei. Come analizzato in una nostra recente analisi, sulle prospettive della manifattura nei prossimi mesi pesano alcuni fattori critici: la pressione dei costi dell’energia, dei trasporti e del credito, le incertezze per gli investimenti, il rallentamento del commercio internazionale, il lento ritorno alla normalità nelle forniture di materie prime lungo le filiere globali e la persistente difficoltà di reperimento del personale specializzato.

A novembre 2022 l’indice della produzione manifatturiera ristagna (+0,1%) dopo i cali dei due mesi precedenti, -1,0% ad ottobre e -1,5% a settembre. L’indice destagionalizzato mensile cresce su base congiunturale solo per i beni strumentali (+0,1%) mentre cala per i beni di consumo (-0,4%) e i beni intermedi (-0,3%). La produzione nel complesso del trimestre settembre-novembre 2022 segna un calo dello 0,5% rispetto ai tre mesi precedenti. La produzione manifatturiera, al netto degli effetti di calendario, diminuisce del 2,2% in termini tendenziali.

Il trend nei settori a maggiore vocazione artigiana – Nel comparto manifatturiero operano 230mila imprese artigiane con 847mila addetti, pari al 62,5% delle imprese del comparto e al 22,9% degli addetti della manifattura.

Tra i settori con una più alta presenza di occupati in imprese artigiane, a novembre registrano un aumento della produzione: Riparazione macchinari (+4,0%), Mobili (+3,4%), Pelle (+2,0%), Altre manifatturiere (+1,3%), Macchinari (+1,0%), Alimentari (+0,3%), mentre segnano un calo Vetro e ceramica (-1,3%), Prodotti in metallo (-2,4%), Legno (-3,2%) e Abbigliamento (-3,7%). In media ponderata con i pesi dell’occupazione artigiana l’indice segna un calo dello 0,5%.

Nei primi undici mesi del 2022, l’indice medio ponderato con i pesi dell’occupazione artigiana segna un aumento della produzione dello 0,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In chiave settoriale è la moda a trainare l’aumento della produzione, con la Pelle in aumento del 10,4%, l’Abbigliamento del +9,4% e il Tessile  a+2,7%; seguono le Altre manifatturiere con +3,4%, il Legno con +3,3%, i Macchinari con +2,6%, i Mobili con +1,9%, gli Alimentari con +1,4%; in territorio  negativo rimangono la Riparazione macchinari (-1,5%), il Vetro, ceramica, cemento (-2,5%) e i Prodotti metallo (-3,5%).

Il confronto europeo – Il mese di novembre, a fronte della stazionarietà della produzione in Italia, si registra un aumento dell’1,2% in Ue 27 (+1,2%), più accentuato in Francia (+2,4%) rispetto alla Germania (+0,5%). Nei primi undici mesi del 2021 la crescita tendenziale della produzione è del 2,4% in Ue 27, con spunti positivi per Francia (+1,7%) e Italia (+0,7%), mentre ristagna (-0,1%) in Germania. È nel più lungo periodo che la manifattura italiana mostra la maggiore resilienza, segnando nel 2022 un completo recupero (+0,1%) dei livelli pre pandemia, a fronte del ritardo di Francia (-4,8%) e  Germania (-5,9%).

La fase di recupero dopo la crisi da Covid-19 nei maggiori settori dell’artigianato registra un recupero in doppia cifra per Legno con +15,2% e Altre manifatturiere con +11,1%; seguono Mobili con +7,7%, Vetro, ceramica, cemento con +5,3%, Alimentari con +3,3% e Macchinari con +1,4%. Recupero da completare per Riparazione macchinari (-0,1%) e Prodotti metallo (-1,4%), mentre segnano una maggiore ritardo rispetto ai livelli pre pandemia i comparti della moda, con Tessile a -6,3%, Pelle a -11,2%, Abbigliamento a -29,2%. Per la moda va consolidato, meglio se accelerato, il recupero dell’ultimo anno per poter almeno avvicinare in tempi accettabili i livelli produttivi pre pandemia. Un’alta presenza di imprese artigiane nella moda – nelle quali lavora il 31,2% dell’occupazione del comparto – determina per l’indice medio ponderato con i pesi dell’occupazione artigiana un ritardo (-1,4%) rispetto ai valori del 2019.

Focus su gioielleria e oreficeria – All’interno della manifattura ad alta vocazione artigiana si registra una marcata performance  positiva dal comparto della gioielleria, oreficeria e lavorazione di pietre preziose, un settore che segna una crescita dell’attività a doppia cifra, con la produzione dei primi undici mesi del 2022 che segna un aumento del +14,8% rispetto lo stesso periodo dell’anno precedente. Per la performance del 2022 il comparto della gioielleria e oreficeria è al 6° posto tra 151 comparti manifatturieri (classi Ateco 2007 a 4 digit). Rispetto al livello pre pandemia il settore segna un aumento della produzione del +28,0%, anche in questo caso collocandosi in 6° posizione.

L’Italia è il primo paese in Ue per valore della produzione di gioielleria e oreficeria, concentrando oltre la metà (53,6%) della produzione dei 27 paesi dell’Unione, davanti a Francia (19,6%), Germania (11,6%), Spagna (5,6%) e Belgio (3,7%); questi cinque paesi concentrano il 94,1% della produzione europea del settore.

Le tendenze del settore saranno al centro nel corso di VicenzaOro January, manifestazione fieristica  che si tiene dal 20 al 24 gennaio, in cui Confartigianato Restauro promuove un intervento all’interno del convegno di apertura sul ruolo dell’impresa artigiana all’interno della filiera orafa. Nell’ambito della fiera, la Categoria ha organizzato anche la riunione del proprio Consiglio Direttivo Nazionale.

 

Dinamica produzione manifatturiera rispetto i livelli pre pandemia nei maggiori paesi Ue

Gennaio-novembre 2022 – var. % rispetto gen.-nov. 2019, indice corretto per calendario – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

 

Settori artigianato manifatturiero: occupati e trend produzione di breve e lungo periodo

Novembre 2022 – indice produzione corretto per calendario e destagionalizzato per m/m; addetti 2020

 

 

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