27 Giugno 2022, h. 15:37

STUDI – Le pericolose interazioni tra crisi energetica, siccità e gli effetti della guerra. L’analisi del  20° report Confartigianato

È iniziata l’estate del 2022, una stagione che si preannuncia calda sia per il clima che per l’economia italiana. Sta cambiando la politica monetaria, diventando più restrittiva. Riemerge il vincolo del debito pubblico, il quale richiederà politiche fiscali ‘prudenti’, secondo le raccomandazioni ricevute dalla Commissione europea. Si fa alto il rischio di avere armi spuntate per affrontare una guerra dei prezzi che sta generando ricadute pesanti su famiglie e imprese, come emerso nel 20° report di Confartigianato ‘La calda estate dei prezzi’ presentato stamane durante un webinar introdotto dal Segretario Generale Vincenzo Mamoli.  Qui per un abstract e il download del 20° report.

Ad aprile 2022 i prezzi all’importazione di petrolio e gas risultano più che raddoppiati (+109,7%), portando il valore cumulato degli ultimi dodici mesi delle importazioni di energia a 85.161 milioni di euro, il 164,5% in più rispetto ad un anno prima. La bolletta energetica balza a 65.876 milioni di euro, pari al 3,5% del PIL, con un peggioramento di 42.460 milioni in dodici mesi, equivalente a 2,2 punti di PIL in più, la crescita più rapida di sempre.

Il mix di generazione elettrica sbilanciato sul gas rende strategico per l’Italia un tetto al prezzo di questa commodities, una decisione rinviata ad ottobre dopo la discussione nel Consiglio europeo concluso venerdì scorso. Come sottolineato da una nostra recente analisi l’Italia produce il 50,4% dell’energia elettrica con il gas, a fronte del 14,4% della Germania e il 6% della Francia. Le conseguenze sui prezzi dell’elettricità sono evidenti: secondo Eurostat a maggio 2022 il prezzo al consumo dell’energia elettrica in Italia sale del 73,4% su base annua, in Germania del 21,5% mentre in Francia si ferma al 6,5%. Sul fronte delle imprese, nell’ultima analisi trimestrale del sistema energetico italiano di Enea si stima che nel secondo trimestre 2022 il prezzo è ben più che raddoppiato rispetto a dodici mesi prima.

Anche sul fronte dei costi del trasporto si registrano tensioni: al 24 giugno il prezzo per il gasolio self service elaborato da QE sui dati dell’Osservaprezzi del Mise sale del 37,7% rispetto ad un anno prima.

In parallelo si registrano gli effetti della guerra su filiera agroalimentare: mentre Russia e Ucraina concentrano il 28,5% del mercato delle commodities agricole, a maggio 2022 le quotazioni in euro delle materie prime alimentari salgono del 43,1%.

Le condizioni di siccità amplificano gli effetti della crisi energetica ed agricola. Mentre la sostituzione delle commodities energetiche provenienti dalla Russia richiede di massimizzare l’uso di energia da fonti rinnovabili, la produzione idroelettrica nei primi cinque mesi del 2022 crolla del 39,7%. Il nostro Paese è fortemente esposto ad una crisi idrica: l’Italia, con 9,2 miliardi di metri cubi, è al primo posto in Ue 27 per acqua dolce prelevata per uso potabile.

Nonostante le condizioni critiche del ciclo economico di inizio estate si registrano segnali di resilienza delle imprese: i dati pubblicati venerdì scorso dall’Istat evidenziano a giugno 2022 una diminuzione dell’indice del clima di fiducia dei consumatori mentre l’indice delle imprese sale del 2,3% rispetto maggio, riportandosi al di sopra del livello precedente allo scoppio della guerra in Ucraina, un miglioramento trainato dai servizi e dalle costruzioni mentre per le imprese manifatturiere, più esposte alle strozzature delle filiere globali e alla crisi energetica, la fiducia scende.

 

 

 

La trasmissione degli shock dei prezzi sulla filiera: gli aumenti su base annua

Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca mondiale, Bce, Istat, Commissione europea, Enea e QE

 

 

Bolletta energetica

Gennaio 1992-aprile 2022, import-export energia, cumulato 12 mesi in % del PIL – Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

 

Clima fiducia delle imprese

Gennaio 2021-giugno 2022, indice destagionalizzati base 2010 = 100 – Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

 

 

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